Come si pongono gli italiani davanti all’invecchiamento? Sono abbastanza coscienti dei rischi e sono generalmente preoccupati sia del pericolo di avere un reddito inadeguato sia della progressiva riduzione della capacità pubblica di rispondere ai bisogni di cura. Un italiano su tre teme di  non riuscire a far fronte ai costi dell’assistenza, il 41% teme di non avere le risorse economiche per affrontare un’eventuale disabilità in vecchiaia. I dati vengono dall’indagine Smart Health – Long Life, realizzata dal Movimento Difesa del Cittadino insieme al Forum Ania-Consumatori.

L’indagine è realizzata nell’ambito del progetto Smart Health e in collegamento con il programma “Gli scenari del welfare” del Forum ANIA-Consumatori. Si legge nello studio: “La percezione diffusa è relativa ad una progressiva riduzione delle capacità pubbliche di rispondere ai bisogni di cura individuali. Meno forte, ma comunque presente, è la percezione che parte degli intervistati dimostra rispetto all’insufficienza dei mezzi economici rispetto alla futura età anziana. Nonostante l’età relativamente giovane del campione, la preoccupazione circa un reddito pensionistico insufficiente risulta essere abbastanza diffusa tra gli intervistati”.

anzianiL’indagine ha cercato di fotografare la percezione dei rischi legati alla vecchiaia e la conoscenza delle coperture assicurative esistenti. Emerge la preoccupazione verso un welfare sempre meno in grado di rispondere ai bisogni di cura individuali. Tema particolarmente sentito è l’inadeguatezza del reddito: il 40% degli intervistati ritiene che in vecchiaia percepirà un ammontare di reddito adeguato, mentre l’altra metà del campione (il 44%) non ha questa sicurezza e, a differenza delle attuali generazioni anziane, pensa che in futuro riceverà un livello di cura e assistenza minore. Dall’indagine emerge una buona conoscenza e comprensione dei prodotti assicurativi sulla non autosufficienza. Infatti, il 46% afferma di conoscerle ma non nei dettagli, mentre il 14% si è informato in merito; il 40% dichiara invece di non essere a conoscenza di queste tipologie assicurative. Si evidenzia, inoltre, un approccio positivo degli intervistati verso questo tipo di coperture assicurative, considerate “utili” dal 51% degli intervistati.

L’interesse verso le coperture assicurative a tutela dei rischi legati alla non autosufficienza è  maggiore fra chi ha reddito medio-alto, con istruzione elevata e risiede nelle città del Nord Italia,  mentre “lo scarso sviluppo di un sistema di servizi di cura sia pubblico che privato ha, nelle regioni del Sud Italia, rafforzato il ricorso alle reti familiari informali nella fornitura di cure alla popolazione anziana – prosegue lo studio – Tale approccio di “autosufficienza familiare” sembra limitare la percezione di una necessità di strumenti di supporto alternativi, come, appunto, le coperture assicurative”. Nelle modalità di beneficio delle coperture assicurativi, emerge poi la predilezione verso i trasferimenti monetari rispetto ai servizi di cura e in regime di convenzione.

Nell’ambito del progetto è stata inoltre realizzata una mappatura dei servizi di telemedicina attivi in Italia (Regione per Regione), che ha permesso la realizzazione di una  Guida Smart Health con tutte le informazioni per un uso corretto e consapevole delle tecnologie informatiche e telematiche nella sanità.


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