“L’intossicazione da funghi non va sottovalutata e bisogna essere più consapevoli del rischio che si corre consumando funghi non controllati o controllati da persone non qualificate”. Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi invita così i cittadini a stare attenti, dopo i recenti decessi e le richieste di trapianto di fegato, in seguito al consumo di funghi velenosi.
I funghi possono provocare intossicazioni da consumo che si verificano in seguito all’azione diretta di specifiche tossine contenute in alcune specie velenose; alcune di queste tossine possono essere inattivate tramite il trattamento con il calore, altre sono termostabili e permangono in ogni caso nel fungo.
Le sindromi più frequenti si dividono in sindromi a breve o a lunga incubazione; le prime sono quelle che si manifestano entro 2-3 ore dal consumo e normalmente regrediscono, se efficacemente trattate, entro le successive 48 ore. Possono essere di varie tipologie, le principali delle quali sono la sindrome intestinale, quella muscarinica, quella panterinica e quella coprinica, con effetti diversi, ma la cui remissione è sufficientemente veloce. Le seconde sono invece le sindromi più gravi e in alcuni casi mortali.
Le più importanti sono la sindrome falloidea, da Amanita phalloides (con gravi danni al fegato tanto da portare alla necessità di trapianto o a morte: sono sufficienti soli 50 grammi di fungo fresco per determinare danni irreversibili) e la sindrome orallanica, daCortinarius Orellanus o speciosissimus, si manifesta in alcuni casi anche a settimane di distanza e l’organo bersaglio è il rene, che viene colpito in maniera irreversibile: l’esito infausto può essere evitato solo con dialisi o trapianto.
Il Ministero per prevenire i casi di intossicazione ha predisposti l’opuscolo “I funghi: guida alla prevenzione delle intossicazioni” e il decalogo “Consumare funghi… in sicurezza” con utili consigli per i consumatori. Gli opuscoli sono disponibili anche nella App Edicola Salute. Sul sito si può reperite anche l’ elenco degli Ispettorati micologici sul territorio nazionale, a cui i consumatori possono rivolgersi in caso di dubbi e l’elenco delle Strutture ospedaliere di riferimento per le intossicazioni da funghi. Pertanto, per evitare i rischi, non si devono consumare i funghi, anche se si ritiene di saperli riconoscere, senza averli fatti prima controllare dal micologo professionista presso il locale Ispettorato micologico dell’ASL.


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