Farmaci, Antitrust avvia istruttoria verso otto società per possibile intesa restrittiva della concorrenza (Foto di zactucker da Pixabay)

Avrebbero favorito il farmaco più costoso e ostacolato l’ingresso sul mercato del farmaco biosimilare. Con questa ipotesi, l’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di otto società per accertare una presunta intesa restrittiva della concorrenza nel mercato del principio attivo ranibizumab, destinato alla cura di importanti patologie oculari. Le otto società sotto istruttoria sono Samsung Bioepis co. Ltd., Samsung Bioepis NL B.V., Biogen Inc., Biogen Italia S.r.l., Genentech Inc., Novartis AG, Novartis Europharm Ltd. e Novartis Farma S.p.A.

Intesa contro il biosimilare?

L’Antitrust, spiega una nota, ipotizza l’esistenza di “un coordinamento delle strategie commerciali tra queste società per ritardare l’ingresso nel mercato italiano di Byooviz (principio attivo ranibizumab), un farmaco biosimilare sviluppato e commercializzato dai gruppi Samsung Bioepis e Biogen. Byooviz è il biosimilare di Lucentis, a sua volta sviluppato da Genentech e commercializzato in Italia dal gruppo Novartis”.

Se confermati, si tratta di comportamenti che rivelerebbero l’esistenza di una alterazione delle dinamiche competitive.

Spiega ancora l’Antitrust: “Nel settore farmaceutico tali condotte dilatorie dell’ingresso nel mercato di un farmaco biosimilare concorrente a quello originario causano ripercussioni negative sui possibili risparmi per gli acquisti a carico del Servizio Sanitario Nazionale, oltre che pregiudizi nei confronti dei pazienti e dei contribuenti in termini di ampiezza dell’offerta e di prezzi più bassi. Infatti in genere i farmaci biosimilari vengono commercializzati a un costo significativamente inferiore a quello dei rispettivi originator”.

Martedì 28 maggio i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi di Biogen Italia, Novartis Farma e di altri soggetti ritenuti in possesso di elementi utili all’istruttoria, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Ispezioni ci sono state anche in Olanda da parte dell’Autorità di Concorrenza olandese presso la sede di Samsung Bioepis.

Consumatori fra sgomento e ipotesi risarcimenti

Il Codacons si dice pronto ad avviare azioni risarcitorie verso le società se saranno accertati illeciti. E ricorda come i farmaci per le patologie della vista siano al centro di nuovo di azioni dell’Antitrust, dopo il caso Avastin-Lucentis di qualche anno fa.

Spiega il Codacons: “Già nel 2014, infatti, l’Autorità sanzionò con oltre 180 milioni due aziende (Roche e Novartis) per un cartello che aveva condizionato le vendite dei principali prodotti destinati alla cura della vista, Avastin e Lucentis. Se anche stavolta saranno accertate condotte lesive della concorrenza, avvieremo una azione risarcitoria nei confronti di tutte le società coinvolte, considerato che illeciti di questo tipo hanno ripercussioni economiche enormi sia sui singoli pazienti affetti da patologie oculari, sia sul Servizio Sanitario Nazionale e quindi sulla collettività, chiamando le aziende a indennizzare tutti i soggetti danneggiati e lo Stato italiano”.

Federconsumatori ricorda il dato appena presentato analizzando le liste di attesa, con una spesa privata in sanità a carico dei cittadini che ha ormai raggiunto i 40 miliardi di euro.

“Seguiremo con attenzione gli sviluppi della vicenda – afferma l’associazione – e vigileremo sugli esiti, anche perché sarebbe inaccettabile un comportamento, come quello evidenziato, da parte di aziende farmaceutiche che, soltanto nella recente fase pandemica, hanno visto lievitare i propri profitti in modo più che significativo (extra profitti)”.


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