Carenza medicinali per il 34% degli italiani. Indagine Altroconsumo sui farmaci mancanti (Foto Pixabay)

Spiacenti, il farmaco non c’è e non sarà disponibile a breve”. È quanto si sono sentiti rispondere, nell’ultimo anno, il 34% degli italiani – ben uno su tre – che si sono imbattuti in un problema crescente: la carenza di medicinali. Farmaci che non si trovano per motivazioni diverse, per picchi di richiesta o problemi di carenza del principio attivo. Nell’ultimo anno dunque al 34% degli italiani è capitato di scoprire, in farmacia o in ospedale, che il farmaco di cui avevano bisogno non sarebbe stato disponibile entro 24 ore per mancanza di scorte. E nell’87% dei casi si trattava di farmaci con prescrizione medica.

Le conseguenze però possono essere pesanti, specialmente quando non c’è a disposizione un medicinale equivalente. Il 12% dei cittadini ha infatti denunciato che, davanti alla carenza di farmaci, non ha trovato soluzioni: né il medicinale richiesto in una nuova farmacia né uno alternativo. Questo significa rinunciare a curarsi.

 

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Altroconsumo, indagine sulla carenza di medicinali

A puntare i riflettori su questo fenomeno è una nuova indagine di Altroconsumo sui medicinali mancanti. Già una precedente inchiesta, fatta nel 2021, aveva evidenziato che la situazione era critica.

La nuova indagine spiega che “nel 2023, gli italiani hanno dovuto affrontare la mancanza di farmaci molto diffusi come analgesici e antidolorifici (nel 15% dei casi), antibiotici e antivirali (7%). Ma sono mancati anche medicinali per disturbi muscolo-scheletrici per i problemi a carico del sistema immunitario, cardiovascolare e non solo”.

In molti hanno optato per un’alternativa, cercando in altre farmacie o acquistando un farmaco equivalente, quando disponibile, cioè con le stesse caratteristiche ed efficacia; il 31% invece ha aspettato che il farmaco tornasse disponibile presso la farmacia dove l’aveva richiesto.

Risulta però peggiorato il tempo di attesa del farmaco, che varia da meno di quattro giorni (per il 63% delle persone) al 4-7 giorni (per il 20%) fino ad arrivare a oltre una settimana nel 17% dei casi. Qualche anno fa solo l’8% dei cittadini aveva dovuto aspettare oltre 7 giorni.

“Inoltre – aggiunge Altroconsumo – il 12% dei rispondenti non ha potuto ricorrere ad alcuna soluzione, non trovando né il suo farmaco né uno alternativo, che evidentemente non c’era. Semplicemente non si è potuto curare”.

Oltre la metà dei cittadini ha dunque avuto problemi dalla carenza di farmaci. Problemi pesanti per chi soffre di patologie gravi. Le principali segnalazioni sono ansia e preoccupazione (57%), ma anche peggioramento dei sintomi e della malattia (30%), effetti indesiderati dovuti al farmaco sostitutivo o errori nel dosaggio del sostitutivo (7% per tutte e le le voci) e il ricovero nel 2% dei casi.

 

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Perché c’è carenza di farmaci?

La carenza dei farmaci è un problema complesso con cause di varia natura. Dall’indagine condotta da Altroconsumo emerge che la motivazione fornita nel 25% dei casi è stata l’eccessiva richiesta.

“Ciò può avvenire, ad esempio, quando circolano virus come quelli influenzali, che non consentono, per un breve lasso di tempo, di rispondere in modo adeguato all’eccessiva domanda – spiega l’associazione – A molti, però, è stato detto che l’indisponibilità era dovuta alla carenza di principi attivi/materie prime o a problemi logistici (18% in entrambi i casi),dovuti, ad esempio, al trasporto o alle dogane”.

Il problema è in crescita. Attualmente risultano circa 3600 medicinali mancanti in Italia, spiega Altroconsumo sulla base della lista “Farmaci carenti” dell’Aifa.

Di questi farmaci, circa duemila hanno cessato la produzione in modo definitivo o temporaneo e “i rimanenti 1.600 – spiega ancora l’associazione – non sono disponibili o lo sono in quantità ridotta per differenti motivazioni (problemi produttivi, elevata richiesta o motivi commerciali). Inoltre, sul totale, ben 760 non hanno un farmaco equivalente che possa sostituirlo, e questo è ciò che rende queste mancanze particolarmente pesanti per la salute dei pazienti, insieme alla gravità della malattia per cui sono indicati”.

L’Ema (Agenzia europea del farmaco) ha istituito due gruppi di lavoro per gestire le carenze e prevenirle, monitorando gli eventi che potrebbero interferire sulla catena di approvvigionamento, e ha realizzato una lista di “farmaci critici” per malattie gravi e senza equivalenti, sui quali attua un monitoraggio rafforzato per evitarne carenze. Si sta inoltre discutendo, aggiunge Altroconsumo, una revisione della regolamentazione Ue sui medicinali, che dedica spazio anche al tema delle carenze e che contiene novità come obblighi più severi per le aziende su sospensione della produzione e notifica delle carenze; e diversificazione dei fornitori da parte dei produttori, che dovranno anche avere un piano di prevenzione e gestione delle eventuali carenze e più poteri per l’Ema.


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