Farmaci senza fustella, Le Iene denunciano truffa in farmacia
Farmaci senza fustella che venivano rivenduti al banco della farmacia, fustelle che venivano sistematicamente staccate dai medicinali e riattaccate su ricette da spedire in seguito alla Asl, buste e buste di medicine “sfustellate” buttate via anche se non erano scadute, preparazioni galeniche fatte male, con il doppio del dosaggio del farmaco richiesto: è il contenuto di un’inchiesta di Nadia Toffa andata in onda ieri sera durante il programma Le Iene su Italia 1.
Il servizio televisivo parte da una denuncia circostanziata e ricostruisce una vera e propria truffa al sistema sanitario nazionale fatta da una farmacia. Tutto ruotava intorno alla fustella, ovvero l’adesivo con il codice a barre dei medicinali che deve essere staccato dalla scatola e attaccato sulle ricette portate dai pazienti. La truffa scoperta funzionava in questo modo: all’arrivo di ogni scorta di medicinali, una metà di essi veniva “sfustellato”; gli adesivi venivano staccati e finivano su ricette preparate ad arte, mentre i medicinali senza fustella venivano in parte rivenduti al banco a chi li chiedeva senza avere la ricetta, in parte gettati via anche se non erano ancora scaduti. Ma la pratica denunciata va oltre: le Iene testimoniano infatti di una preparazione di laboratorio fatta male, neanche pesata, con il conseguente sovradosaggio del farmaco richiesto.
La denuncia televisiva non è passata inosservata. Federfarma ha annunciato che si costituirà parte civile contro la farmacia, chiusa poi dai Nas, mentre il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (MNLF) parla di una “diffusa illegalità”. La vicenda rischia di finire nella trappola delle opposte rivendicazioni da parte dei farmacisti titolari e dei parafarmacisti, ma il caso comunque fa rumore.
Federfarma, come si diceva, si costituirà parte civile nei confronti della farmacia. “Il comportamento di quella titolare di farmacia mostrato nel servizio è inqualificabile, danneggia economicamente il SSN facendo aumentare la spesa farmaceutica pubblica e sottraendo risorse ai malati – afferma il presidente Federfarma Annarosa Racca – Inoltre, il preparato galenico realizzato in maniera approssimativa costituisce un rischio grave per il paziente e disonora la nostra professione. Si tratta di un episodio isolato che offusca la reputazione di un’intera categoria che quotidianamente opera con professionalità e serietà”.
Ma se di episodio isolato parla Federfarma, che prende spunto dalla vicenda anche per contestare l’apertura delle nuove farmacie prevista dalle liberalizzazioni perché questa “appesantirebbe ulteriormente il sistema dei controlli rendendoli meno efficaci”, di diverso avviso è il Movimento nazionale liberi farmacisti, per il quale invece si tratta di una “diffusa illegalità”.
“Consegna di farmaci senza fustella e senza ricetta medica, truffa al SSN, preparazioni galeniche nocive senza ricetta, smaltimento di medicinali non scaduti illecito, questi alcuni dei reati che potrebbero essere contestati alla farmacia – commenta il MNLF – Purtroppo sono anni che denunciamo una diffusa illegalità nella farmacia italiana, ma nessuno ha dato seguito ai nostri richiami. Alcune delle ‘pratiche’ rilevate durante il programma come la consegna senza ricetta e il ‘defustellamento’ delle confezioni di farmaci sono utilizzate da molte farmacie su tutto il territorio nazionale”.
Anche i parafarmacisti prendono le mosse dalla vicenda per rivendicare che i livelli di sicurezza delle parafarmacie non sono affatto inferiori a quello delle farmacie titolari. “Certamente non tutti i farmacisti sono dediti a queste pratiche “criminali”, ma quelli che si sono ribellati tra i dipendenti sono stati sbattuti fuori dalla farmacia – continua il Movimento – e pur volendo intraprendere onestamente la propria professione sono bloccati da leggi che difendono solo gli interessi particolari. La possibilità per le farmacie di consegnare farmaci senza la ricetta nei casi di estrema urgenza è stata interpretata immediatamente in maniera estesa e del resto la stessa norma era stata voluta per dare una parvenza di legalità ad un comportamento diffusissimo. Quanto riportato nel programma la dice lunga su quale sia il livello d’interesse delle farmacie nella tutela della salute pubblica e quale, invece, quello economico”.
Avete letto Il commento del Senatore lettieri: Le Iene, Farmacia Novi Ligure, sen. d’Ambrosio Lettieri (Pdl): inchiesta lodevole. Iniziative immediate, ma caso isolato.
Servono piu controlli a sorpresa nelle farmacie da parte di personale competente.
Il nuovo personale qualificato per il controllo potrebbe essere pagato con il volume di denaro derivato dalla frenata delle truffe verso il servizio sanitario nazionale…e´ un altro spreco Italiano che va combattuto in questo periodo in cui il sistema Italia viene chiamato ad essere piu efficiente.
anche nella mia citta’ caserta,usano questo sistema,il giorno del servizio delle iene mia moglie si e recata in farmacia aquistando 2 farmaci,e solo dopo il servizio delle iene mi sono accorto che i farmaci comprati da mia moglie erano privi di fustelle adesive,si vede che questo sistema e usato un po’ da tutte le farmacie d’italia.ecco perche’ le farmacie non vogliono la liberalizzazione.
sono basito!!! dopo 35 anni di professione mai avrei immaginato. meno male che esistono ancora farmacisti che sono collaboratori e non solo dipendenti. Ai miei chiedo ( e premio ) questo.
Quanto al MNLF: anche tra di loro c’è chi lavora bene e chi lavora male ( l’ho toccato personalmente ). quindi certe affermazioni appartengono al gioco delle parti.
Senza scomodare luoghi comuni come “in tutti i cesti ci sono anche qualche mela marcia” riterrei che queste indagini sulle attività professionali debbano essere fatte anche sul piano giornalistico con qualche punto interrogativo in più lasciando poi alla giustizia la valutazione dei fatti e delle circostanze.
La presenza di farmaci senza bollino in farmacia può essere un fatto grave se fraudolento verso il servizio sanitario, colposo se è un sospeso ovvero un perfezionamento della ricetta lasciata dal cliente prima delle consegna materiale del prodotto, oppure nulla se si tratta di prodotti che hanno perso il bollino nel trasporto.
Credo importante aver sollevato il caso sul piano giornalistico ma sulle conclusioni vanno attese le indagini (dove i carabinieri NAS sono il massimo che possiamo pensare) e poi la valutazione del giudice.
Su prodotti magistrali non dosati bene condivido il parere di Federfarma e bene fa a costituirsi parte civile. Qui non ci sono questioni amministrative ma si tocca il ruolo professionale sul quale la stessa Fofi non dovrebbe mancare con il rigore che le è proprio.
Inaccettabile rimane comunque la speculazione dei fatti ai fini sindacali per la liberalizzazione delle farmacie o altri fini esterni al buon funzionamento del sistema fissato dalle norme dello Stato a tutela dei cittadini, quali queste siano.
Sono un Farmacista che ha lavorato per due anni in una farmacia privata.Volevo solo dire che non e’ un fatto isolato ma una prassi consolidata , quella di farsi prescrivere dai medici ricette per farsi poi pagare dall USL il rimborso e vedersele due volte
Anche dove lavoravo io si faceva la stessa cosa e mi riferisco al 1998
Dimostrazione reale che il sistema di distribuzione del farmaco non deve essere legato alla struttura farmacia ma solo ed unicamente al singolo farmacista. Indissolubile il legame farmaco-farmacista da eliminare il legame farmaco-farmacia.
Se un medico sbaglia sbaglia il medico e non l’ospedale o lo studio. perchè per il farmacista deve essere diverso????
Basta difendere gli interessi particolari di una lobby di farabutti.
Brave heart
FATTO GRAVISSIMO CHE DANNEGGIA LA CATEGORIA DEI FARMACISTI TITOLARI , MA SOPRATTUTTO QUELLA DEI FARMACISTI NON TITOLARI , CHE , GRAZIE AL PROF. MONTI (NON POLITICO) , POTRANNO AVERE IN MODO ONESTO LA POSSIBILITA’ DI CONCORRERE PER L’APERTURA DI UNA NUOVA SEDE FARMACEUTICA , DATO CHE L’AGGIORNAMENTO DELLE PIANTE ORGANICHE E’ FERMO DA MOLTI ANNI , VEDI ESEMPIO REGIONE SICILIA , CHE A 10 ANNI DAL BANDO DEL CONCORSO, SOLO ADESSO, GLI ORGANI COMPETENTI HANNO SVOLTO LE PROCEDURE CONCORSUALI.
La pratica della spedizione dei farmaci senza ricetta, che il farmacista farà in seguito compilare a quel medico compiacente a cui presta l’ambulatorio senza pretendere l’affitto, è molto vecchia quanto diffusa. Basterebbe ai Nas, presentarsi a sorpresa in farmacia e ordinare a titolari e commesse di svuotare le tasche dei camici per sequestrare montagne di fustelle fresche di giornata.
Purtroppo l’illegalità nelle farmacie italiane è prassi consolidata. Si nasconde dietro un dito federfarma che ha catalogato il caso di novi come episodio isolato.
Sicuramente meno ecclatanti, ma diffusissimi infatti i numerosi modi che hanno le farmacie di eludere la normativa:
farmaci venduti due volte (allo stato e ai pazienti) come nel caso di novi, farmaci anticipati al paziente prima che ci sia la ricetta medica, medici che si recano direttamente in farmacia per compilare le ricette di farmaci già consegnati, vendita di farmaci con obbligo di ricetta senza neppure chiedere la ricetta al paziente, ambulatori medici di proprietà di farmacisti che intestano tali attività alla moglie o a società prestanome. Insomma il panorama è vario. I controlli sono scarsi.
Il mio è un invito affinchè la cosa non sia messa a tacere, ma inizi da subito un tamtam mediatico che porti il cittadino ad avere maggiore consapevolezza sui suoi diritti e sui comportamenti che vanno a discapito della sua salute. Invito i giornalisti a documentare i comportamenti scorretti, invito i colleghi farmacisti a denunciare le pratiche illegali, ponendo fine ad un’assurda omertà “professionale”. Infine invito i pazienti a denunciare i farmacisti scorretti: dare un farmaco senza ricetta non è un favore che il farmacista fa al cittadino, ma è una pratica che va solo a vantaggio del profitto della farmacia e consolida nelle persone l’abitudine ad assumere farmaci senza tener conto degli effetti collaterali.
Se avete una madre anziana che la sera assume ansiolitici per dormire, controllate se si reca abitualmente in farmacia con la ricetta: la ricetta è uno strumento che permette di controllare l’assunzione di un farmaco che, come l’ansiolitico, dà dipendenza ed effetti collaterali gravi. E denunciate il farmacista che consegna tali farmaci senza chiedere la ricetta al paziente. chiara