Efsa: aumentano le malattie zoonotiche, listeriosi ai livelli più alti dal 2007 (Foto Pixabay)

In Europa i casi di listeriosi raggiungono i livelli più alti dal 2007 mentre la malattie zoonotiche sono in crescita. Campilobatteriosi e salmonellosi sono le malattie zoonotiche più diffuse e i casi totali sono in aumento. I focolai infettivi veicolati dagli alimenti sono in leggera diminuzione ma sono aumentati i ricoveri e i decessi, che raggiungono i livelli più alti da dieci anni. È il quadro che emerge dall’annuale rapporto One Health dell’UE sulle zoonosi, curata dall’EFSA e dall’ECDC.

Le zoonosi sono malattie infettive che possono essere trasmesse dagli animali all’uomo o direttamente, per contatto, o indirettamente attraverso altri vettori o alimenti infetti. Gli agenti responsabili delle zoonosi comprendono batteri, virus, parassiti, miceti e altre entità biologiche. Le zoonosi sono una minaccia per la salute umana. Ogni persona è a rischio di sviluppare la malattia ma questa evenienza è più probabile per le persone colpite da malattie croniche, con stato di immunodepressione, negli anziani e nei bambini o che si trovano in particolari condizioni (come ad esempio le donne in gravidanza) che possono subire ripercussioni molto più gravi. (Epicentro).

Listeriosi a livelli record

I numeri diffusi oggi dicono che nel periodo 2019-2023 in Europa il numero di casi di listeriosi segnalati nell’uomo (2.952) ha registrato un aumento costante e ha raggiunto i livelli più alti dal 2007.

Una possibile spiegazione fa riferimento all’invecchiamento della popolazione europea (il 21,3% degli europei ha oggi più di 65 anni) che, in relazione alla prevalenza crescente di malattie croniche legate all’età, aumenta il rischio di sintomi gravi nei gruppi di età più avanzata.

La fonte più comune di infezioni sono gli alimenti pronti al consumo (RTE) contaminati,  ad esempio il salmone affumicato, i prodotti a base di carne e i latticini; i dati più recenti indicano che la percentuale di campioni provenienti da categorie di alimenti RTE che superano i limiti di contaminazione per Listeria monocytogenes varia tra lo 0,11% e lo 0,78%, con il tenore più alto registrato nelle salsicce fermentate.

Salmonella, presenza persistente nel pollame

Le due infezioni zoonotiche più diffuse sono campilobatteriosi e salmonellosi. Nel 2023 sono stati segnalati 148.181 casi di campilobatteriosi, in aumento rispetto ai 139.225 del 2022.

La seconda infezione gastrointestinale più segnalata è poi la salmonellosi, con 77.486 casi (rispetto ai 65. 478 del 2022). Solo 15 Stati membri e l’Irlanda del Nord hanno raggiunto tutti gli obiettivi prefissati per la riduzione di Salmonella nel pollame – in peggioramento rispetto ai 19 stati del 2022.

«La presenza persistente di Salmonella nelle popolazioni di pollame mette in evidenza la necessità di una continua vigilanza nella lotta alle malattie veicolate da alimenti. Strumenti di sorveglianza avanzati, come il sequenziamento dell’intero genoma, sono preziosi per individuare e controllare i focolai in modo più efficace», ha dichiarato Frank Verdonck, responsabile dell’unità Rischi biologici e salute e benessere degli animali presso l’EFSA.

Focolai alimentari in calo ma aumentano ricoveri e decessi

I focolai di origine alimentare sono definiti come “eventi durante i quali almeno due persone contraggono la stessa malattia consumando lo stesso alimento contaminato”. Nel 2023 sono stati segnalati 5.691 focolai veicolati da alimenti, in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente. È aumentato però il numero di casi di ricoveri e decessi nell’uomo e i decessi hanno raggiunto il picco più alto degli ultimi dieci anni.

Fra i focolai alimentare il pericolo di malattia, ricoveri e decessi viene soprattutto dalla Salmonella e le fonti più comuni sono uova e ovoprodotti, alimenti composti e carne di pollo.

«L’incremento di esiti severi di questi focolai evidenzia la persistenza della minaccia per la salute pubblica costituita da Salmonella e altri patogeni di origine alimentare – ha detto Celine Gossner, responsabile della sezione “Malattie emergenti, alimentari e trasmesse da vettori” dell’ECDC – Integrando salute umana, animale e ambientale all’interno di una strategia One Health possiamo prevenire con più efficacia la diffusione di queste malattie e proteggere la salute pubblica».


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