Sigarette elettroniche ancora sotto accusa. L‘Istituto nazionale del consumo francese ha pubblicato le analisi su 10 differenti liquidi di ricarica per e-cigarette e sono state individuate alcune sostanze tossiche (in dosi variabili a seconda della marca ma, in alcuni casi, simili a quelle fumo di tabacco): formaldeide (cancerogeno), acetaldeide (probabile cancerogeno), acroleina (sostanza irritante per le vie respiratorie) e metalli pesanti (nocivi per l’uomo). Si tratta di dati che confermano che le sigarette elettroniche non sono innocue, ma non sono una novità: già altre ricerche avevano rilevato la presenza delle stesse sostanze, ma con livelli in genere inferiori a quelli del fumo tradizionale (formaldeide e acroleina dalle 5 alle 10 volte più basse e l’acetaldeide dalle 500 alle 1000 volte più basse).
D’altronde questa non è una novità. Già alcune analisi condotte dall’Università di Napoli e pubblicate lo scorso giugno da Il Salvagente avevano riscontrato al presenza di alcuni metalli pesanti (come nickel, cromo, zinco, piombo e arsenico) seppur in quantità non elevate.
Sui rischi e gli effetti di un’inalazione ripetuta si è soffermata un’indagine di Altroconsumo che, tuttavia, ha sottolineato come sia necessario approfondire maggiormente la questione anche sotto l’aspetto dell’efficacia per smettere con il vizio. Tuttavia – secondo Altroconsumo – il fumo tradizionale espone a molti più rischi certi. Infatti – al di là delle sostanze tossiche presenti nei liquidi (che, anche se in minima quantità, restano comunque tossiche), – nella sigaretta elettronica non c’è la combustione e quindi neanche le 4000 sostanze cancerogene (tra cui monossido di carbonio e catrame) sprigionate dalle bionde proprio perché vengono accese. Nell’e-cig il liquido viene solo scaldato e questo fa sì che nei vapori ci siano quasi esclusivamente gli ingedienti dei liquidi: glicole propilenico e glicerolo (ritenuti sicuri e già impiegati nell’industria alimentare e farmaceutica) ed eventualmente nicotina e aromi. Solo nel caso in cui ci sia un calore eccessivo possono essere prodotte altre sostanze, forse dannose per l’organismo, come l’acroleina che arriva proprio dal glicerolo quando le temperature sono troppo elevate.
Altroconsumo conclude che “l’uso di questo dispositivo dovrebbe essere considerato una valida alternativa solo come strategia per ridurre e abbandonare il tabacco, mai come un modo sano di fumare”. Ciò non togli che è necessaria una regolamentazione ad hoc sia per scongiurare problematiche di sicurezza dei dispositivi e dei liquidi di ricarica, sia per fare chiarezza sulle sue indicazioni.


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2 thoughts on “E-cig ancora sotto accusa. Altroconsumo: urgente regolamentazione

  1. quindi questi di ALTROCONSUMO cosa fanno?
    chiedono il ritiro dal commercio delle ecig e non chiedono il ritiro dal commercio del tabacco?
    non si sono mai chiesti con cosa sono alimentate le macchine da fumo in discoteca? perché non chiederne il ritiro dal commercio?

  2. Marcello dove leggi che Altroconsumo vuole il ritiro delle e-cig???
    Io leggo di una regolamentazione (secondo me dovuta) a fronte di tante sciocchezze (studi ed analisi non indicanti marche e quantità) vengono pubblicate tutti i giorni sui media…. a parte la legge 99 che comunica al mondo che chi l’ha scritta di e-cig non sa una benemerita m…..
    Ciao

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