Fumo, in Europa il 70% dei fumatori ha cominciato prima di 18 anni
Quanti sono i fumatori europei? Il numero si mantiene stabile nel tempo e si conferma il fatto che metà della popolazione europea non ha mai fumato. Aumentano quelli che tentano di togliersi il vizio: Il 61% dei fumatori ha tentato di smettere di fumare, mentre l’anno scorso lo aveva fatto solo un quinto dei fumatori. Il numero di sigarette fumate in media quotidianamente è leggermente diminuito: 14,2 contro le 14,4 del 2009. Sono alcuni dei dati che emergono dallo studio pubblicato oggi dalla Commissione Europea, alla vigilia della Giornata Mondiale senza tabacco.
Un segnale positivo arriva dal fatto che il 60% dei cittadini è favorevole a misure che rendano il tabacco meno visibile ed attraente, come ad esempio il fatto di tenere i prodotti del tabacco lontano dalla vista nei negozi o di limitare l’uso di aromi e colori attraenti.
Addirittura il 73% dei cittadini dice sì all’introduzione di elementi di sicurezza per ridurre il traffico illecito di sigarette, anche se questo farebbe aumentare il costo delle sigarette. Oltre un terzo dei fumatori e degli ex fumatori nell’UE afferma che gli avvertimenti sanitari sulle confezioni del tabacco hanno o hanno avuto un impatto sui loro atteggiamenti e comportamenti nei confronti del fumo.
Allo stesso tempo, però, ci sono cifre che suscitano preoccupazione: il 28% dei cittadini europei con oltre 15 anni fuma e il 70% dei fumatori e degli ex fumatori si è abituato a fumare prima dei 18 anni. Si è registrato un calo del 17% del numero di persone esposte al fumo di tabacco nei ristoranti e nei bar, ma il 14% dei cittadini dell’UE ha segnalato ancora di essere stato esposto al fumo nei ristoranti e il 28% nei caffè e bar negli ultimi 6 mesi.
“Sono estremamente preoccupato per il fatto che la maggior parte dei cittadini europei inizia a fumare ad un’età molto precoce, prima del 18° compleanno – ha commentato John Dalli, Commissario europeo responsabile della Salute e dei consumatori – Questo è il motivo per cui, come ho ribadito oggi in una riunione che ho avuto con il Dott. Nikogosian, Capo del Segretariato della Convenzione quadro dell’Organizzazione mondiale della sanità per la lotta al tabagismo, sono impegnato ad assicurare che l’Europa tenga fede ai suoi impegni internazionali in tema di regolamentazione dei prodotti del tabacco, compresa la riduzione dell’attrattiva delle sigarette per i giovani. È in questo spirito che la Commissione europea sta elaborando una proposta di revisione della direttiva sui prodotti del tabacco”.
Il tabacco continua ad essere il maggiore fattore monocausale di decessi evitabili nell’UE: ad esso sono ascrivibili annualmente circa 700.000 decessi prematuri. La Commissione sta portando avanti una politica articolata di controllo del tabacco; attualmente sta riesaminando la direttiva del 2001 sui prodotti del tabacco e intende presentare la sua proposta nel secondo semestre del 2012. Per sensibilizzare i cittadini nel 2011 la Commissione ha avviato la campagna “Gli ex fumatori sono inarrestabili” che vorrebbe produrre cambiamenti spostando l’accento dalle conseguenze negative per la salute legate al fumo ai benefici positivi legati al fatto di diventare un “ex fumatore”, motivando in tal modo in tutta Europa gli uomini e le donne a smettere di fumare.
Intanto sul fronte italiano domani ci sarà un curioso esperimento del Codacons che dimostrerà come il fumo di sigaretta inquini l’aria più dei gas di scarico di un’automobile. Si tratta di una vecchia scoperta, fatta da uno studio americano nel 1997, secondo cui le sigarette immettono nell’ambiente delle micropolveri che penetrano in profondità nelle vie respiratorie andando a depositare nei polmoni sostanze irritanti e cancerogene più dello smog. L’esperimento del Codacons servirà a dimostrare in tempo reale proprio questo e, al termine del test, l’associazione illustrerà una diffida diretta a 40 Comuni italiani con la quale si chiede di istituire il divieto di fumo di sigaretta sul proprio territorio ogni volta vengono superate le soglie limite giornaliere di PM10 nell’aria, così come avviene con i provvedimenti che limitano la circolazione stradale (blocchi del traffico, targhe alterne, domeniche ecologiche, ecc.).