Nel mese di marzo parte la campagna “Link Up” promossa in tutta Italia dall’Associazione pazienti vivere senza dolore, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) e con il patrocinio del Ministero della Salute: coinvolti oltre 100 medici di medicina generale e più di 20 ambulatori di terapia del dolore con l’obiettivo di capire quali percorsi assistenziali compiano i pazienti con dolore che accedono agli ambulatori di medicina generale e ai centri specialistici di terapia antalgica.  
Si vuole, inoltre, delineare i bisogni formativi del medico di famiglia, individuando le eventuali aree d’intervento ai fini di una reale continuità delle cure all’interno della rete territoriale. Durante tutto il mese di marzo, ai medici di medicina generale (MMG) e ai terapisti del dolore sarà richiesta la compilazione di 2 tipologie di questionario: il primo punta a rilevare, tra i cittadini che afferiscono agli studi del MMG, la prevalenza e tipologia di dolore, la presenza o meno di un trattamento antalgico e l’approccio del clinico nel caso in cui debba impostare una nuova terapia; il secondo , riservato all’algologo, verifica, tra tutti coloro che accedono per la prima volta alle strutture specializzate, la complessità della patologia algica e se il paziente è stato indirizzato al centro direttamente dall’MMG o ne sia venuto a conoscenza attraverso altri canali (familiari, amici, internet ecc.).
“Con questo nuovo progetto, ‘vivere senza dolore’ continua nella sua attività di informazione a supporto di una migliore conoscenza e applicazione della Legge 38 – spiega Marta Gentili, Presidente dell’Associazione pazienti – Nelle campagne passate abbiamo dato voce ai cittadini, ai malati e ai medici delle strutture ospedaliere; abbiamo raccolto dati importanti ai quali riteniamo dovesse aggiungersi il contributo dei medici di famiglia, che rappresentano il primo riferimento di coloro che soffrono di dolore cronico, anche secondo i dettami della Legge stessa. Per questo motivo, con l’iniziativa ‘LINK UP’ abbiamo voluto incontrare clinici e pazienti, sia negli ambulatori dei medici di famiglia che nei centri specialistici di terapia antalgica, per capire meglio quale sia l’iter compiuto dai cittadini, dove si rivolgano per una prima visita e perché. L’obiettivo che ci prefiggiamo è quello di raccogliere informazioni utili per inquadrare la situazione reale e aiutare a formulare percorsi di cura volti a migliorare la qualità di vita dei malati”.
I risultati delle due survey, che saranno presentati nei prossimi mesi, consentiranno di comprendere realmente presso quali strutture si rechi il paziente con dolore cronico e se il percorso diagnostico-terapeutico affrontato sia in linea con quello tracciato dalla Legge 38. La normativa, infatti, individua nel medico di medicina generale il primo referente per i cittadini che soffrono, all’interno di un modello organizzativo che prevede 3 livelli di assistenza: il presidio territoriale gestito da MMG con competenze di terapia antalgica, l’ambulatorio (Spoke) e il centro di riferimento (Hub) di terapia del dolore. Ma la situazione reale è spesso ben diversa.


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