Cresce il consumo di antibiotici, AIFA lancia l'allarme sull'antibiotico-resistenza

Cresce il consumo di antibiotici, AIFA lancia l'allarme sull'antibiotico-resistenza (foto Pixabay)

Aumenta nella maggior parte delle Regioni italiane la resistenza agli antibiotici per alcuni microorganismi, come Escherichia coli, Streptococcus pneumoniae ed Enterococcus faecium, minacciando di mietere ancora più vittime rispetto ai 12mila decessi stimati in Italia dall’ECDC, il Centro europeo per il controllo delle malattie.

È quanto emerso dal Rapporto AIFA sul consumo degli antibiotici nel 2023, che mostra un crescente utilizzo dei farmaci in Italia.

AIFA: resistenza agli antibiotici in crescita

Secondo il Rapporto i consumi di antibiotici sono in aumento, con picchi anche del 40% nei mesi invernali, che – sottolinea l’AIFA – “fanno presumere un loro uso improprio contro virus influenzali e para-influenzali, rispetto ai quali sono inefficaci”.

Quasi la metà della popolazione geriatrica che ne fa uso almeno una volta l’anno, con punte di oltre il 60% al Sud. Si registrano anche un’impennata di prescrizioni in età pediatrica e consumi in aumento anche in ambito ospedaliero, dove più che altrove circolano i batteri resistenti alle terapie antimicrobiche.

In particolare, dal 2022 al 2023 la percentuale di bambini e ragazzi fino a 13 anni che hanno ricevuto almeno una prescrizione di antibiotici per uso sistemico passa dal 33,7 al 40,9%, percentuale che sale al 48% tra gli over 65, con un aumento dell’1,5% rispetto al 2022. In ambito pediatrico i dati mostrano, invece, una preferenza per molecole ad ampio spettro nelle Regioni del Centro e del Sud rispetto a quelle del Nord, “indice – evidenzia l’AIFA – di un problema di inappropriatezza prescrittiva che richiede interventi mirati”.

Il Rapporto ha evidenziato anche il record europeo di consumi degli antiacidi per lo stomaco, che alterando la flora batterica intestinale possono favorire la selezione di germi resistenti.

In questo modo, dopo una flessione nei consumi e nelle resistenze batteriche nei primi due anni della pandemia, entrambi i valori hanno ripreso a crescere.

La resistenza agli antibiotici è “una pandemia silente – afferma il Presidente di AIFA, Robert Nisticò -, che secondo le ultime stime dell’ECDC non solo provoca 12mila morti l’anno nel nostro Paese, ma genera anche danni economici, che solo sul nostro SSN, secondo le stime della stessa Agenzia europea, impatta per 2,4 miliardi di costo annuo, con 2,7 milioni di posti letto occupati a causa di queste infezioni”.

“Per questo dinanzi a questa emergenza – prosegue – è necessario un approccio globale, che da un lato promuova un uso consapevole degli antibiotici, anche in ambito veterinario, e che dall’altro rafforzi l’azione di prevenzione soprattutto in ambito ospedaliero, dove i batteri resistenti agli antibiotici sono ampiamente più diffusi. Questo senza trascurare, attraverso incentivi e semplificazioni sul piano regolatorio, la ricerca di nuovi farmaci antimicrobici capaci di aggirare le attuali resistenze”.


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