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Covid e gioco d’azzardo, Assoutenti: l’11% ha iniziato a giocare online durante il lockdown
Covid e gioco, l’allarme di Assoutenti. La pandemia ha spostato il gioco d’azzardo online. Durante il lockdown il 23% dei giocatori ha smesso di giocare ma un terzo ha aumentato il gioco online e l’11% ha iniziato a giocare sul web
Covid e gioco d’azzardo, l’altro lato della medaglia. La pandemia non ha fermato il settore dei giochi ma ha spostato l’azzardo online. Le modalità con cui i cittadini “tentano la fortuna” sono cambiate e si sono spostate sul web.
Durante il lockdown di primavera il 23% dei giocatori ha smesso di giocare. Un terzo, però, dice di aver aumentato il gioco online. E l’11% ha iniziato a giocare online proprio durante il lockdown.

Covid, azzardo e ludopatia
Assoutenti ha rielaborato una serie di dati su fonti diversi (Fmi, Swg, Istituto superiore di sanità, Cnr di Pisa) per capire il legame fra Covid, ludopatia, azzardo.
Fra aprile e maggio 2020 c’è stata una generale diminuzione del gioco fisico. Più del 35% dei giocatori ha ridotto le puntate e quasi il 23% che ha smesso. Ma un intervistato su tre dichiara di aver aumentato le giocate online. Tra gli habitué del gioco fisico il 12% ha continuato anche durante l’isolamento e circa il 10% ha puntato sul web.
«E proprio il web – dice Assoutenti – registra una sostanziale crescita delle giocate, a dimostrazione di come la pandemia abbia modificato le abitudini dei giocatori: il 33,8% di questi afferma di aver aumentato le occasioni di gioco nel 2020, il 28,8% di non aver modificato le proprie abitudini e addirittura l’11,3% di aver iniziato in questa modalità proprio durante l’isolamento. Tali giocatori hanno preferito poker, slot machine virtuali e scommesse sportive online».
Nei giocatori online, inoltre, la frequenza di gioco è maggiore.
Il 30,5% ha giocato una o più volte al giorno, altrettanti più volte a settimana, il 39% da una a quattro volte nel mese. La spesa online è consistente, con il 14,6% che riferisce di aver speso oltre 500 euro e l’11% tra i 200 e i 500 euro. Il 44,2% non ammette di essere in perdita.
Lo spostamento verso il gioco online
«Negli ultimi anni aveva già iniziato a verificarsi, a livello globale, un passaggio dal gioco offline a quello online. In Italia, la spesa totale nel mercato in rete è passata da 823 milioni di euro nel 2015 a 1.854 milioni nel 2019 – spiega ancora l’associazione – La crescita del gioco a distanza è coerente con tutti gli altri settori economici, in cui il mercato online è in aumento con una rapidità senza precedenti. In Italia, le versioni online di poker, carte, bingo e giochi da casinò sono aumentate di popolarità in modo significativo durante il lockdown».
Azzardo e ludopatia
Assoutenti ricorda inoltre i dati dell’Osservatorio nazionale (ISS-2019) per cui i malati di ludopatia in Italia sono 1,3 milioni, con una vera e propria diagnosi accertata di dipendenza patologica. L’associazione teme che la pandemia, con la crisi economica che si porta dietro, rischi di aumentare questo fenomeno.
«La situazione attuale sta favorendo l’insorgenza di forme di dipendenza da gioco nei cittadini, con costi sociali enormi per la collettività – dice il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – In questo contesto le richieste di aiuto che giungono alle associazioni dei consumatori sono aumentate, soprattutto per quanto concerne la gestione delle difficoltà economiche e debitorie, per le segnalazioni ai sistemi di informazione creditizia e le relative pratiche necessarie alla cancellazione dalla banche dati dei cattivi pagatori».
