Buon compleanno dieta mediterranea, ma l’Italia la sta abbandonando
Il 16 novembre ricorre il decimo anniversario dal riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco. Ma l’Italia si sta allontanando da questo modello alimentare
Buon compleanno dieta mediterranea. Il 16 novembre saranno i primi dieci anni dal riconoscimento della dieta mediterranea come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco.
Eppure questo modello alimentare, che è un punto di forza dell’Italia per salute e longevità, è sempre più distante dallo stile di vita diffuso fra i connazionali. Gli italiani si stanno allontanando da una dieta sana in favore di condotte alimentari poco salutari. Ne è una conferma anche la diffusione di obesità e sovrappeso nella popolazione. Questi problemi riguardano infatti il 25% dei minori e quasi la metà, il 46%, degli adulti.
A ricordare i punti di forza della dieta mediterranea e i rischi legati al suo progressivo abbandono è la Fondazione Barilla, che il 1° dicembre propone un approfondimento sull’importanza del cibo come prevenzione nell’evento online Resetting the Food System from Farm to Fork – Setting the Stage for UN 2021 FOOD Systems Summit.
La dieta mediterranea fa bene alla salute e al pianeta
La dieta mediterranea, ribadisce la Fondazione, «vuole anche dire conoscenza e messa in pratica della sostenibilità: gli alimenti che dovremmo consumare con più frequenza sono quelli tipici della nostra tradizione culinaria che, al tempo stesso hanno anche un minore impatto ambientale».
La dieta mediterranea insomma fa bene alla salute, al pianeta e alla comunità.
«Tra poco ricorreranno i 10 anni dal riconoscimento della Dieta Mediterranea come patrimonio immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco – ha detto Marta Antonelli, Direttore della Ricerca della Fondazione Barilla – E 10 sono anche gli anni che abbiamo ancora davanti per raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU».
Nell’ottica dello sviluppo sostenibile e della consapevolezza stessa dei cittadini, «la Dieta Mediterranea può essere uno dei nostri più grandi alleati per tre ragioni fondamentali: nutrizionale – perché ci aiuta a mangiare bene restando in salute – ambientale – perché favorisce il consumo di alimenti con una minore impronta ecologica e, infine, sociale – perché ci responsabilizza come parte di una comunità che può ridisegnare i sistemi alimentari attraverso il modo in cui produciamo, consumiamo e produciamo il cibo».
Dieta mediterranea vs sovrappeso e obesità
In Italia un minore su quattro è in sovrappeso o in condizione di obesità. Fra gli adulti si arriva al 46%. Sovrappeso e obesità stanno diminuendo negli anni ma hanno ancora un forte impatto sulla salute. L’Italia, denuncia la Fondazione Barilla, si sta allontanando dalla dieta mediterranea e sta abbracciando comportamenti alimentari poco salutari. Questo proprio quando la dieta mediterranea compie i suoi primi dieci anni come patrimonio dell’umanità.
La dieta mediterranea, riconosce la Fondazione, «è universalmente associata alla prevenzione di malattie croniche non trasmissibili – dal diabete alle malattie cardiovascolari – ed è un modello alimentare in grado di incidere in modo determinante sulla longevità, con un impatto paragonabile alla differenza che si osserva tra fumatori e non fumatori e che in termini di aspettativa di vita si traduce in circa 4,5 anni di vita in più».
L’impatto del cibo sull’ambiente
Le scelte alimentari hanno un impatto sull’ambiente. Lasciano un’impronta marcata legata all’agricoltura, alla gestione dell’acqua e delle risorse naturali, all’allevamento e alla pesca. Richiedono energia e acqua potabile. Fino al 37% delle emissioni globali di gas serra vengono dai sistemi alimentari, dal campo alla tavola.
L’impatto più forte sull’ambiente viene dalla carne bovina, dal formaggio e dal pesce, dalla carne suina. Quello minore è di ortaggi, frutta, patate, pane, latte, riso. La Doppia piramide alimentare e ambientale ideata dalla Fondazione Barilla illustra questa dinamica e mette in evidenza il legame fra valore ambientale e impatto nutrizionale del cibo.
Anche in questo caso, la dieta mediterranea è una scelta da seguire. Gli alimenti a minore impatto ambientale sono anche quelli alla base della dieta mediterranea: ortaggi, frutta, olio extravergine di oliva, frutta secca, cereali integrali, legumi.