Fumo, FDA propone minore concentrazione di nicotina per diminuire l’effetto dipendenza (Foto di hartono subagio da Pixabay)

La Food and Drug Administration statunitense ha proposto di limitare il livello di nicotina a 0,7 milligrammi per grammo di tabacco nelle sigarette e in alcuni altri prodotti del tabacco combustili. In particolare, la concentrazione media di nicotina diminuirebbe in sigarette, tabacco da sigaretta, tabacco roll-your-own, nella maggior parte dei sigari (inclusi i sigari piccoli, i sigarillos e la maggior parte dei sigari grandi) e nel tabacco da pipa. Escluse invece le sigarette elettroniche, le bustine di nicotina, i prodotti del tabacco riscaldato, il tabacco per narghilè, i prodotti del tabacco senza fumo o i sigari premium. Una proposta audace quella degli Stati Uniti, nessun altro paese aveva mai avanzato un percorso così drastico sul fronte.

I benefici della proposta

Sulla base delle prove scientifiche alla base del progetto, il livello di nicotina proposto per le sigarette e alcuni altri prodotti del tabacco combustibili sarebbe abbastanza basso da non creare più la dipendenza. Anche considerando che un ampio corpus di ricerche mostra che le sigarette con un contenuto di nicotina ridotto non portano i fumatori a compensare la nicotina inferiore fumando di più.

Secondo il commissario della FDA Robert M. Califf, M.D. “l’abbassamento della concentrazione media di nicotina nelle sigarette e altri prodotti consentirebbe di salvare molte vite e ridurre drasticamente il peso delle malattie gravi e della disabilità, risparmiando anche enormi quantità di denaro. Spero che possiamo tutti concordare sul fatto che ridurre la principale causa di morte e malattia prevenibili negli Stati Uniti è un obiettivo importante verso cui dovremmo tutti impegnarci”.

Considerato l’enorme peso del fumo sulla salute pubblica, si stima che la norma proposta avrà un beneficio senza precedenti per la società. La FDA ha previsto che entro il 2100 l’applicazione della proposta potrebbe impedire a circa 48 milioni di giovani e giovani adulti statunitensi di iniziare a fumare. Non solo.

Oltre 12,9 milioni di persone che fumano sigarette smetterebbero di farlo un anno dopo l’entrata in vigore della norma, compresi coloro che passerebbero completamente a prodotti del tabacco non combusti; questa stima aumenta a 19,5 milioni di persone entro nei successivi cinque anni. Da un punto di vista economico i benefici stimati sono di oltre 1,1 trilioni di dollari all’anno nei primi quattro decenni.

“Questa proposta – ha detto Brian King, Ph.D., M.P.H, direttore del Center for Tobacco Products della FDA – consente l’avvio di un’importante confronto su come affrontare in modo significativo uno dei prodotti di consumo più letali della storia e cambiare profondamente il panorama dell’uso dei prodotti del tabacco negli Stati Uniti”.

Cos’è la nicotina e perché è così difficile smettere di fumare?

La nicotina è un composto chimico altamente assuefacente presente nella pianta del tabacco. Tutti i prodotti del tabacco contengono nicotina, tra cui sigarette, sigarette non bruciate (comunemente chiamate “prodotti del tabacco riscaldati e non bruciati” o “prodotti del tabacco riscaldati”), sigari, tabacco senza fumo (come tabacco da fiuto, tabacco da fiuto, tabacco da masticare), tabacco da narghilè e la maggior parte delle sigarette elettroniche.

L’uso di qualsiasi prodotto del tabacco può portare alla dipendenza da nicotina. Questo perché la nicotina può modificare il modo in cui funziona il cervello, causando il desiderio di averne di più.

Alcuni prodotti del tabacco, come le sigarette, sono progettati per fornire nicotina al cervello in pochi secondi, rendendo più facile diventare dipendenti dalla nicotina e più difficile smettere. Mentre la nicotina si trova naturalmente nella pianta del tabacco stessa, alcuni prodotti del tabacco contengono additivi che possono rendere più facile per il corpo assorbire più nicotina.

Le terapie sostitutive della nicotina approvate dalla FDA, note anche come NRT, sono prodotti sicuri ed efficaci che contengono nicotina e sono progettate per aiutare gli adulti a smettere di fumare, somministrando piccole quantità di nicotina al cervello senza le sostanze chimiche tossiche presenti nel fumo di sigaretta.

ISS: in Italia fuma o svapa quasi uno studente italiano su 3

In occasione della Giornata mondiale senza il tabacco dello scorso 31 maggio, l’Istituto Superiore della Sanità (ISS) ha presentato due diverse indagini sul consumo di tabacco e nicotina tra gli adulti e i giovani.

“Negli ultimi 15 anni la percentuale di fumatori si è ridotta, ma troppo lentamente.  Erano il 30% nel 2008, adesso si attestano al 24% – evidenzia il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Rocco Bellantone -. Questo processo va accelerato puntando sulla prevenzione, che deve partire dalle scuole. Sono infatti proprio le scuole uno dei luoghi principali in cui costruire una socialità tra i bambini e ragazzi che punti a promuovere stili di vita sani, come l’abitudine a non fumare”.

Sono soprattutto i giovani a destare preoccupazione. La maggioranza degli adulti tra i 18 e i 69 anni non fuma (59%) o ha smesso di fumare (17%), ma un italiano su quattro è fumatore (24%). Questa percentuale cresce però tra i giovani, di cui il 30,2% usa almeno un prodotto tra sigaretta tradizionale, tabacco riscaldato o sigaretta elettronica. Tra le ragazze il consumo è in percentuale leggermente maggiore rispetto ai coetanei maschi. Quasi raddoppia rispetto all’ultima rilevazione 2022 in questa fascia d’età il policonsumo, cioè l’utilizzo contemporaneo di questi prodotti, che si attesta al 62,4%, rispetto a un precedente 38,7%. In circa un caso su tre i genitori sono a conoscenza del fatto che i ragazzi utilizzano un prodotto a base di tabacco o nicotina e sembrano tollerare maggiormente l’utilizzo dei nuovi prodotti rispetto alla sigaretta tradizionale (15,3% HTP; 16,5% e-cig; 9,9% sigaretta tradizionale).


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