Crociere, Transport & Environment: il loro ritorno sta inquinando le città d’Europa (Foto Pixabay)

“Una buona crociera è quella che non arriva”. Sono le parole di un attivista contro le crociere che danno il titolo a un ampio servizio del The Guardian sull’impatto del turismo da crociera nel Mediterraneo. Dopo i Caraibi, infatti, il Mar Mediterraneo è il secondo mercato più ampio per l’industria delle crociere. Un turismo che, tornato ai livelli pre-pandemia, pone grandi problemi di inquinamento nelle città in cui le grandi navi da crociera sbarcano, tanto è vero che le città portuali di tutta Europa “stanno prendendo sempre più in considerazione divieti o restrizioni sulle navi da crociera man mano che il loro impatto sulla salute e sull’ambiente diventa sempre più chiaro”, scrive il reportage del Guardian.

Le crociere nel Mediterraneo

Secondo la ONG Transport & Environment (T&E), le 218 navi da crociera operanti in Europa lo scorso anno hanno emesso oltre quattro volte più ossidi di zolfo di tutte le automobili del continente messe insieme. A Barcellona, la città portuale che più risente dell’impatto delle crociere, l’arrivo delle navi può portare in città dai 10 mila ai 30 mila turisti.

Spiega il servizio del Guardian: “Quanto siano utili questi visitatori per l’industria del turismo di una città è oggetto di accesi dibattiti. Le compagnie di navi da crociera affermano che durante un viaggio di sette giorni, i passeggeri spendono in media 760 euro (£ 662) nelle destinazioni. Tuttavia, Dídac Navarro, attivista dell’organizzazione Ecologistas en Acció, afferma che la maggior parte dei passeggeri «fa semplicemente una breve passeggiata e poi torna alla nave per mangiare e dormire»”.

Il servizio racconta i problemi di inquinamento atmosferico e marino causato dalle crociere, quelli che riguardano lo smaltimento dei rifiuti, la testimonianza dei turisti che vanno in crociera con tutti i divertimenti presenti sulle navi, la voce degli attivisti ambientali e la testimonianza delle compagnie, col passaggio di alcune navi al gas naturale liquefatto.

 

Transport & Environment, The return of the cruise, 2023

 

“Il ritorno della crociera” e l’inquinamento delle città

Uno degli studi citati è il documento “The return of the cruise”, sottotitolo: “Come le crociere di lusso stanno inquinando le città europee”, dell’associazione Transport & Environment. Secondo la ricerca, dopo la pausa degli anni Covid le crociere di lusso sono tornate e l’inquinamento delle navi da crociera nei porti più trafficati è tornato ai livelli pre-pandemia, lasciando molte città esposte all’inquinamento atmosferico.

“Rispetto all’anno 2019, il numero di navi da crociera, il tempo trascorso nei porti e il carburante consumato è aumentato di circa un quarto (23-24%). Ciò ha comportato un aumento del 9% delle emissioni di ossidi di zolfo, del 18% di ossidi di azoto e del 25% nelle emissioni di PM2,5”, si legge nello studio.

218 navi da crociera europee hanno emesso più ossidi di zolfo (SOX) di 1 miliardo di automobili nel 2022, ovvero 4,4 volte più di tutte le auto del continente.

In termini di inquinamento atmosferico provocato dalle crociere, prosegue la ricerca, lo scorso anno il porto più inquinato d’Europa è stato quello di Barcellona, seguito da Civitavecchia e dal porto ateniese del Pireo. Ma non sono solo le città del Mediterraneo a subire il peso dell’inquinamento causato dalle navi da crociera: il sesto porto più inquinato nel 2022 è quello di Amburgo, al settimo posto c’è il porto britannico di Southampton. L’Ong testimonia invece buone notizie per Venezia, che è passata dall’essere il porto crocieristico più inquinato d’Europa nel 2019 al 41 esimo posto a seguito del divieto di ingresso nel porto per le grandi navi da crociera, introdotto nel 2021. Questo ha portato a una riduzione dell’80% delle emissioni di ossidi di zolfo dalle navi da crociera.

Tuttavia, prosegue l’Ong, tutto ciò non ha impedito all’Italia di superare la Spagna come paese più inquinato dalle navi da crociera in Europa. Ma è inquinata anche la Norvegia, al quarto posto fra ai paesi più inquinanti del continente – il che testimonia che il problema non è solo mediterraneo.


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)