Vendite al dettaglio, Consumatori: italiani continuano a tagliare la spesa, anche quella alimentare (Foto di Pietro Annicchiarico da Pixabay)

I rincari nel comparto alimentare mettono gli italiani a “dieta forzata”, commenta Assoutenti. E le famiglie continuano a tagliare sulla spesa, complessivamente spendendo di più per comprare di meno. L’analisi delle associazioni dei consumatori davanti ai dati Istat sulle vendite al dettaglio di novembre diffusi oggi – in calo su base mensile, mentre su base tendenziale aumentano dell’1,1% in valore e diminuiscono dello 0,2% in volumesottolinea le difficoltà in cui continuano a ritrovarsi le famiglie. Per il Codacons è una nuova battuta d’arresto per il commercio.

«Sul fronte delle vendite la situazione in Italia sta peggiorando – commenta il presidente Carlo Rienzi – Su base mensile si assiste ad una forte contrazione che coinvolge tutti i settori, sia gli alimentari che i beni non alimentari, mentre su base annua ad un incremento delle vendite in valore del +1,1% corrisponde un taglio dei volumi del -0,2%, a dimostrazione di come le famiglie continuino a spendere di più per acquistare sempre meno. Nei primi 11 mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i volumi delle vendite calano complessivamente del -0,5% con picchi del -0,9% per i beni alimentari – prosegue Rienzi – Un trend che dimostra il taglio dei consumi operato dalle famiglie anche in settori primari come cibi e bevande, e che dovrebbe portare il governo a studiare misure efficaci per sostenere la spesa dei cittadini, i quali continuano a subire i rincari dei prezzi specie nel comparto alimentare».

Italiani a dieta forzata

I dati sulle vendite al dettaglio confermano i tagli alla spesa fatti dalle famiglie durante l’anno, ricorda a sua volta Assoutenti.

Per il presidente Gabriele Melluso «se si analizza l’andamento dell’intero 2024, le vendite alimentari calano in media del -0,9% in volume: questo significa che, al netto dell’inflazione, le famiglie hanno ridotto gli acquisti di cibi e bevande per complessivi 1,46 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, subendo una vera e propria dieta forzata. Questo perché, a fronte di una inflazione media stabile, gli italiani stanno subendo le tensioni al rialzo nei listini al dettaglio dei generi alimentari, con molte voci che registrano rincari a due cifre – prosegue Melluso – Per questo sollecitiamo ancora una volta il Governo ad intervenire, anche tramite Mister Prezzi, adottando misure tese ad accelerare la discesa dei prezzi al dettaglio, combattere le speculazioni e tutelare il potere d’acquisto delle famiglie, in modo da far ripartire i consumi e sostenere commercio ed economia».

Adoc: Italia scivola verso povertà alimentare, sanitaria e sociale

I consumatori ricorrono sempre più spesso agli acquisti nei discount, ricorda la presidente Adoc nazionale Anna Rea.

«Tuttavia, questi ultimi non offrono più i prezzi vantaggiosi di un tempo. L’emergenza prezzi – spiega Rea -, nonostante l’attività di Mister Prezzi, deve diventare una priorità nazionale. Occuparsi del costo dei beni alimentari significa anche tutelare la salute: le persone acquistano meno e scelgono prodotti di qualità inferiore. Chiediamo alla Premier di affrontare come priorità per il 2025 l’emergenza legata ai prezzi e al potere d’acquisto, a tutela della salute economica delle famiglie. Il nostro Paese sta scivolando sempre più verso una povertà alimentare, sanitaria e sociale».


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