Uova di Pasqua griffate Ferragni, l’influencer verserà 1 milione e 200 mila euro a I Bambini delle Fate (Foto Pixabay)

Uova di Pasqua griffate Ferragni,le società di Chiara Ferragni verseranno 1 milione e 200 mila euro a I Bambini delle Fate. E si impegnano a separare attività commerciali e iniziative benefiche. L’Antitrust ha così chiuso l’istruttoria avviata nei confronti delle società riconducibili all’influencer (Fenice, Tbs Crew e Sisterhood) e di Cerealitalia, società produttrice del dolce e titolare del marchio “Dolci Preziosi”, per le uova griffate Ferragni. Da Cerealitalia arriveranno 100 mila euro per I Bambini delle Fate. L’Antitrust ha accettato e reso obbligatori gli impegni presentati da tutte le società coinvolte nell’istruttoria.

Uova di Pasqua griffate Ferragni, il caso

Il provvedimento era stato aperto lo scorso gennaio e riguardava la diffusione delle comunicazioni commerciali con cui sono state pubblicizzate le uova “griffate Ferragni” in occasione delle festività pasquali 2021 e 2022.

Il procedimento era stato avviato nei confronti delle società Fenice, TBS Crew e Sisterhood  (titolari dei marchi e dei diritti relativi a Chiara Ferragni) e di Cerealitalia Industrie Dolciarie (titolare del marchio “Dolci Preziosi”). Alla vendita del dolce era associata un’iniziativa benefica a favore dell’impresa sociale “I Bambini delle Fate”. L’Antitrust voleva verificare se le informazioni potessero indurre i consumatori a ritenere che, acquistando le uova “griffate Ferragni”, avrebbero contribuito a sostenere economicamente l’impresa sociale “I Bambini delle Fate”.

Sotto i riflettori dunque le uova di Pasqua e il loro riferimento a un’iniziativa benefica per I Bambini delle Fate, che si occupa di progetti di inclusione sociale per bambini e ragazzi affetti da autismo e altre disabilità.

Gli impegni delle società e il versamento da 1 milione e 300 mila euro

Tutte le società parti del procedimento hanno presentato impegni che sono stati valutati positivamente e resi vincolanti nei loro confronti dall’Antitrust, spiega l’Autorità in una nota.

L’impegno più rilevante – spiega l’Antitrust – prevede che siano devoluti a “I Bambini delle Fate”, nell’arco di tre esercizi finanziari, almeno 1,3 milioni (ovvero il 5% dei rispettivi utili distribuibili, con un minimo complessivo di 1,2 milioni per il triennio, da parte delle società Fenice e TBS; 100.000 euro da parte di Cerealitalia). Si tratta di una misura idonea a ristorare i consumatori che, acquistando il prodotto, volevano fornire un contributo economico a “I Bambini delle Fate”.

Le società si sono impegnate a rinunciare per il futuro a iniziative commerciali che abbiano anche una componente benefica.

Fenice e TBS si vincolano inoltre ad adottare un Codice di condotta interno ispirato alle best practices in materia di tutela del consumatore e predisposto anche in base alla casistica dell’Autorità in applicazione del Codice del Consumo. Si impegnano poi a realizzare sui propri siti internet (chiaraferragnibrand e the blonde salad) “un’apposita sezione che illustri le rispettive iniziative benefiche riferibili a ciascuna di esse alle quali sarà associata la persona o il marchio «Chiara Ferragni», informando sul loro andamento e sui risultati conseguiti”. Fenice e TBS si impegnano infine a devolvere in beneficenza, in relazione agli esercizi finanziari 2024, 2025 e 2026, una percentuale dei propri utili distribuibili.

Separazione fra attività commerciali e iniziative benefiche anche per Cerealitalia che si impegna a non pubblicizzare o “legare in alcun modo le proprie attività benefiche alla vendita dei propri prodotti”.

Impegni, la valutazione positiva dell’Antitrust

Da una parte c’è dunque l’impegno a separare le attività commerciali, la promozione e la vendita di prodotti e servizi, da quelle con finalità benefiche; e questo vuole eliminare il rischio di diffondere informazioni scorrette sul contributo che i consumatori possono dare all’iniziativa benefica attraverso l’acquisto dei prodotti, in questo caso delle uova di Pasqua. Dall’altro lato, c’è l’impegno economico che porterà a versare almeno 1 milione e 300 mila euro a I Bambini delle Fate nel corso di tre esercizi finanziari/anni.

Per l’Antitrust sono impegni che permettono “una separazione permanente e netta tra le attività dei Professionisti con finalità commerciali (nella promozione e vendita di prodotti o servizi) e quelle con finalità benefiche, con l’effetto di eliminare il rischio di diffusione di comunicazioni commerciali potenzialmente ingannevoli per i consumatori”.

Il versamento ai Bambini delle Fate della somma prevista “costituisce una misura lato sensuripristinatoria”, idonea a ristorare l’interesse dei consumatori, in ipotesi leso dalle condotte oggetto dell’atto di avvio d’istruttoria”.

Gli impegni, conclude l’Antitrust nel provvedimento, consentono inoltre “al consumatore di ricevere informazioni corrette riguardo alle attività di sponsorizzazione/ licenza di marchi poste in essere dall’influencer Chiara Ferragni, assicurando – nel contempo – che le iniziative benefiche, dalla stessa sostenute, siano promosse ed effettuate secondo modalità trasparenti”.

L’Autorità verificherà la corretta attuazione degli impegni da parte delle società. Un caso di inottemperanza, oltre a riaprire il procedimento, potrà applicare – ricorda ancora una nota – una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 10.000.000 euro nonché, qualora l’inottemperanza sia reiterata, disporre la sospensione dell’attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni.


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