Niente foto dei figli minorenni sui social network se non c’è l’accordo di entrambi i genitori. Si violano le norme sulla tutela dell’immagine, sulla riservatezza dei dati personali e la Convenzione di New York e il pregiudizio per il minore è “insito nella diffusione della sua immagine sui social network”. Lo ha stabilito il Tribunale di Mantova che si è pronunciato su un caso che riguardava una coppia separata con due figli minorenni. La pubblicazione delle immagini va vietata, ha stabilito il Tribunale, e quelle già inserite vanno rimosse.

La sentenza è stata riportata dal foglio di informazione giuridica “Il caso.it” e riguarda la vicenda di un papà che si è opposto alla pubblicazione delle foto dei due figli minorenni, una di tre anni e mezzo e uno di un anno e mezzo, residenti con la madre, sui social network. La madre, si legge nel testo pubblicato dal sito, “si era specificamente obbligata a non pubblicare le foto dei figli sui social network e a rimuovere quelle già “postate””. Secondo il Tribunale, la richiesta di immediata inibitoria formulata in ricorso merita accoglimento perché  “risulta documentato l’inserimento da parte della madre di numerose foto dei figli delle parti sui social network anche dopo l’intervenuto accordo fra i genitori”.

Questo comportamento, spiega ancora il Tribunale di Mantova, rappresenta una violazione della norma che riguarda la tutela dell’immagine, dell’insieme di norme sulla tutela della riservatezza dei dati personali e della Convenzione di New York. Questa stabilisce:“Nessun fanciullo sarà oggetto di interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nel suo domicilio o nella sua corrispondenza e neppure di affronti illegali al suo onore e alla sua reputazione. Il fanciullo ha diritto alla protezione della legge contro tali interferenze o tali affronti”. Il Tribunale fa poi riferimento alla tutela dei minori in relazione alla società dell’informazione prevista dal regolamento UE n. 679/2016 del 27-4-2016 che entrerà in vigore il 25-5-2018, laddove la “immagine fotografica dei figli costituisce dato personale” e la sua diffusione “integra una interferenza nella vita privata”.

Il Tribunale ha dunque ordinato alla madre di non inserire le foto dei figli sui social network e di rimuovere subito quelle già postate. Spiega il giudice: “l’inserimento di foto di minori sui social network costituisce comportamento potenzialmente pregiudizievole per essi in quanto ciò determina la diffusione delle immagini fra un numero indeterminato di persone, conosciute e non, le quali possono essere malintenzionate e avvicinarsi ai bambini dopo averli visti più volte in foto on-line, non potendo inoltre andare sottaciuto l’ulteriore pericolo costituito dalla condotta di soggetti che “taggano” le foto on-line dei minori e, con procedimenti di fotomontaggio, ne traggono materiale pedopornografico da far circolare fra gli interessati, come ripetutamente evidenziato dagli organi di polizia”.

 

Notizia pubblicata il 07/11/2017 ore 17.44


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