TikTok, Codacons presenta esposto

TikTok si impegna a modificare clausole ritenute vessatorie dall'Antitrust

Il 22 gennaio il Garante Privacy ha annunciato di aver disposto nei confronti di TikTok il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l’età anagrafica. Un intervento attuato in via d’urgenza a seguito della terribile vicenda che ha coinvolto la bambina di 10 anni a Palermo.

Il divieto durerà per il momento fino al 15 febbraio, data entro la quale il Garante si è riservato ulteriori valutazioni.

TikTok, il provvedimento

Il procedimento del Garante nei confronti di TikTok era stato avviato già nel mese di dicembre.

“Il Garante – spiega l’Autorità in una nota – già a dicembre aveva contestato a TikTok una serie di violazioni: scarsa attenzione alla tutela dei minori; facilità con la quale è aggirabile il divieto, previsto dalla stessa piattaforma, di iscriversi per i minori sotto i 13 anni; poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti; uso di impostazioni predefinite non rispettose della privacy”.

Pertanto, in attesa di ricevere il riscontro richiesto con l’atto di contestazione, il Garante ha deciso comunque di intervenire “al fine di assicurare immediata tutela ai minori iscritti al social network presenti in Italia”.

L’Autorità ha dunque vietato a TikTok l’ulteriore trattamento dei dati degli utenti “per i quali non vi sia assoluta certezza dell’età e, conseguentemente, del rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico”.

 

Il Garante Privacy adotta un provvedimento contro TikTok

 

Le motivazioni del Garante

Guido Scorza, membro del Garante Privacy, ha rilasciato un’intervista a La Stampa (qui l’intervista) nella quale racconta nel dettaglio le motivazioni che hanno portato a tale provvedimento.

Spiega, in particolare, che l’attenzione al problema è nata “oltre un mese fa”, quindi “in tempi non sospetti e su base esclusivamente razionale e giuridica”, “contestando proprio una certa almeno apparente leggerezza nella verifica dell’età degli utenti e, conseguentemente, una serie di dubbi sulla legittimità del trattamento dei dati personali dei minori”.

“Venerdì, poi, davanti alla vicenda di Palermo, almeno per come raccontata dai media e sulla base delle prime informazioni acquisite – prosegue il Garante nell’intervista – abbiamo ritenuto che i rischi da noi già paventati un mese prima stessero prendendo forma nella maniera più drammatica possibile e ci siamo risolti a adottare un ordine cautelare, urgente e temporaneo che non pregiudica la decisione finale, ma che al tempo stesso, se adempiuto, potrebbe scongiurare il rischio del verificarsi di altri episodi come quello accaduto a Palermo o, probabilmente, accaduto a Palermo”.

E precisa, ancora, che “il fenomeno al quale sembra da imputarsi la tragedia di Palermo esiste, purtroppo, a prescindere dalla circostanza che sia stato o meno determinante in quella vicenda. Bambini che non dovrebbero esserci sono su Tik Tok”.

Konsumer: stop a video virali su internet

Proprio stamattina Konsumer Italia ha segnalato alla Polizia Postale la presenza online di un video che, seppur in pochi secondi, mostra in cosa consiste il cosiddetto blackout challenge, la sfida diffusa tramite TikTok.

Konsumer Italia chiede a tutte le autorità competenti di “intervenire per oscurare contenuti online che possano essere oggetto di emulazione da parte dei tanti giovani, oggi più che mai, bloccati in una dimensione online che sfugge al controllo”.

E chiede, inoltre, un rafforzamento dei presidi di assistenza e supporto psicologico a famiglie e minori.


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