
Spiagge e fondali puliti? Legambiente: 892 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia (Foto credit Legambiente)
Spiagge e fondali puliti? Legambiente: 892 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia
Legambiente lancia la nuova edizione di Spiagge e Fondali puliti, la campagna dedicata al monitoraggio e alla pulizia dei rifiuti abbandonati lungo le coste. Che sono ancora troppi. Su 63 spiagge trovati oltre 56 mila rifiuti, una media di 892 rifiuti ogni 100 metri lineari. Domina la plastica
Spiagge e fondali puliti? A oggi, una chimera. I rifiuti abbandonati su spiagge e coste continuano a rimanere una costante, con una media di 892 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia. Sulle coste si trova di tutto ma soprattutto si trova plastica, pari al 77,9% del totale dei rifiuti, e prodotti in plastica monouso, bottiglie, tappi, contenitori in plastica; molto presenti anche i mozziconi di sigaretta (il 7,5% del totale dei rifiuti) e i cotton fioc (il 5,6%).
Beach litter 2025, la piaga dei rifiuti spiaggiati
Quella del marine litter è un’emergenza che Legambiente torna a fotografare con la nuova indagine Beach Litter 2025, una delle più grandi campagne di citizen science, condotta su 63 spiagge campionate (quasi il doppio rispetto all’edizione del 2024, in cui erano state 33) in 13 Regioni.
Numeri alla mano, nel 2025, su un’area complessiva di 196.890 mq, sono stati 56.168 i rifiuti raccolti e catalogati. Una media di 892 rifiuti ogni 100 metri lineari. Rispetto all’edizione del 2024, c’è un peggioramento del “grado di pulizia” delle spiagge, calcolato per il secondo anno utilizzando il Clean Coast Index (CCI), un indicatore utilizzato a livello internazionale che stabilisce il livello di pulizia di una spiaggia sulla base della densità dei rifiuti presenti nelle aree campione monitorate.
Il 28% delle 63 spiagge monitorate corrisponde a un giudizio di “spiaggia sporca” o “molto sporca” (nel 2024 il valore delle due categorie era stato del 6,6%). Diminuiscono rispetto al 2024 le spiagge “molto pulite”, che passano dal 42% al 27%, e le spiagge “pulite”, dal 24,2% al 14%.

Plastica ovunque
La plastica rappresenta oltre il 77% di tutti i rifiuti trovati. Fra gli osservati speciali di Legambiente, i 10 prodotti in plastica monouso e reti e attrezzi da pesca e acquacoltura che, a tre anni dalla loro messa al bando dalla Direttiva SUP (Single Use Plastics), rappresentano ancora il 40,5% del totale dei rifiuti monitorati.
Sulle spiagge ci sono inoltre mozziconi di sigaretta, una media di 7 ogni 10 metri lineari di spiaggia, 75 ogni cento metri. Altro nemico di spiagge e fondali puliti sono i cotton fioc in plastica, il 5,6% della classifica generale, che sono stati messi al bando in Italia dal 2019.
Legambiente traccia anche una top ten dei rifiuti spiaggiati. Il 61% dei rifiuti raccolti e catalogati è rappresentato da sole 10 tipologie di oggetti (sulle 180 categorie totali). Oltre ai mozziconi di sigaretta (in terza posizione) e i cotton fioc (in quinta), il 13% (7.305 su 56.168) è rappresentato da pezzi di plastica compresi tra i 2,5 e i 50 cm di grandezza; seguono tappi e coperchi in plastica (4.612, l’8,2% del totale), i pezzi di polistirolo compresi tra 2,5 e 50 cm (3.886, il 6,9%), salviette umide (2.619, il 4,7%), materiale da costruzione (2.381, il 4,2%); bottiglie e contenitori per bevande in plastica (2.066, il 3,7% del totale); buste, manici di buste e sacchetti (2.046, il 3,6%); infine, i pezzi e frammenti di vetro e ceramica (1.821, il 3,2%).
“Spiagge pulite? Pinzaci tu”
“Spiagge pulite? Pinzaci tu” è slogan lanciato in vista della Giornata nazionale del mare, nel fine settimana dal 4 al 6 aprile, quando prenderà il via la trentacinquesima edizione di “Spiagge e Fondali puliti”, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e alla pulizia dei rifiuti abbandonati lungo le coste della Penisola.
Sono oltre 90 le iniziative in tutta Italia (di cui 76 aperte al pubblico) organizzate in 17 regioni (non solo costiere ma dell’entroterra, per la presenza di fiumi e laghi) da Legambiente e 78 dei suoi Circoli e Regionali, che rientrano tra le azioni che contribuiscono alla missione dell’UE “Restore our Ocean and Waters” per il 2030. Volontari e volontarie, tra cittadinanza, scuole, associazioni, aziende e amministrazioni comunali, saranno equipaggiati di pinze raccogli-rifiuti e guanti, in nome di un mare pulito e libero dalla plastica e rifiuti.
«Da trentacinque anni Legambiente, grazie ai volontari e alle volontarie dei Circoli e alla collaborazione con associazioni, istituzioni, cittadini e imprese, realizza un importante lavoro di citizen science, raccogliendo, monitorando e classificando i rifiuti dispersi sulle nostre spiagge, un lavoro che ha anticipato e contribuito a far nascere i monitoraggi istituzionali in Italia e nel Mediterraneo – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente –. Ma il nostro impegno va anche oltre, con tante iniziative di raccolta dei rifiuti per contrastare i loro effetti negativi sull’ecosistema marino costiero e sensibilizzare verso stili di vita più sostenibili e comportamenti responsabili. Particolarmente importante è, in tal senso, che tutti noi facciamo la nostra parte per ridurre l’utilizzo di prodotti usa e getta. Prodotti che, nonostante l’approvazione di una direttiva europea che ha fissato obiettivi ambiziosi per la loro riduzione e messa a bando, nel caso della plastica monouso, di fatto continuano ad essere venduti ed utilizzati a causa della mancata definizione normativa del concetto di riutilizzabile, come denunciato già dalla nostra Indagine del Cliente Misterioso appena pubblicata. Infatti, la loro dispersione nell’ambiente e la massiccia presenza sulle spiagge e non solo, rappresenta uno dei principali nemici degli ecosistemi marini. Ce lo chiede il mare, ma anche il nostro futuro».
