L’Italia sotto le alluvioni. Legambiente: travolti dalla crisi climatica (Foto di Hans da Pixabay)

L’Italia è “travolta dalla crisi climatica che sta accelerando il passo”. Di nuovo immagini di alluvioni, fiumi esondati e perdite di vite umane – in Toscana si contano cinque morti e un disperso – tornano a ricordare quanto l’Italia sia fragile davanti alla crisi del clima. Il territorio è fragile ed esposto alle tempeste e alle piogge che cadono con un’intensità mai vista. In Lombardia, in Toscana e in Veneto, le regioni al momento più colpite, si contano 113 eventi meteorologici estremi dall’inizio dell’anno, dice Legambiente con i suo dati dell’Osservatorio Città Clima.

Eventi meteo sempre più violenti

“La tempesta Ciaran che ha investito l’Italia con violente piogge e raffiche di vento dimostra ancora una volta come la crisi climatica stia accelerando il passo con eventi meteorologici estremi sempre più intensi – afferma Legambiente – Da inizio anno a fine ottobre in Lombardia si sono verificati ben 61 eventi meteorologici estremi (+65% rispetto ai primi 10 mesi del 2022), 28 in Toscana (+27% rispetto ai primi ai primi 10 mesi del 2022) e 24 in Veneto (+41% rispetto ai primi ai primi 10 mesi del 2022) per un totale complessivo di 113 eventi meteo estremi”.

Servono politiche climatiche che non sono più rimandabili. Per l’associazione ambientalista “serve subito un decreto sicurezza per mettere al sicuro interi territori e l’approvazione del piano nazionale di adattamento al clima, che dopo un iter durato anni ha visto concludersi lo scorso agosto la fase di valutazione ambientale strategica, con adeguate risorse che ad oggi non ci sono”.

Oltre a questo, servono poi campagne di prevenzione e informazione di convivenza con il rischio: i cittadini devono sapere come mettersi al sicuro in caso di eventi alluvionali. E bisogna approvare una legge contro il consumo di suolo che manca ancora all’appello.

Spiega Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente: «L’Italia è un gigante dai piedi di argilla, dove per altro negli ultimi anni si sono intensificati gli eventi meteorologici estremi causando danni all’ambiente, alle infrastrutture, e perdite di vite umane. I fiumi esondati in questi giorni, a partire dal Seveso, ci ricordano che c’è anche un grosso problema legato a dove si costruisce, spesso in zone dove una volta il fiume esondava. Bisogna, invece, restituire ai corsi d’acqua quello spazio che con il tempo gli è stato negato, realizzando laddove necessario le cosiddette aree e vasche di espansione, nell’ottica di una progettazione integrata a tutela del territorio. Al Governo Meloni chiediamo, perciò, risposte concrete a partire prima di tutto da un decreto sicurezza per i territori e l’approvazione definitiva del piano di adattamento al clima, stanziando le adeguate risorse economiche per attuarlo ad oggi assenti. Servono azioni urgenti sulla mitigazione e sull’adattamento alla crisi climatica anche in vista della COP28 di Dubai».


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