Oltre 700 mila controlli nel 2012 alle imprese alimentari svolti dalle Asl a cui si aggiungono le 36.603 azioni dei Nas e le ispezioni delle altre forze di polizia come degli ispettori dell’Icqrf (13.941). Un quadro completato dai controlli alle frontiere , dai circa 7mila campioni di prodotti esaminati per la rilevazione di residui di fitofarmaci e dai 909 campioni per la presenza di OGM. Il Ministero della Salute ha presentato, oggi  a Roma, tutti i dati del controlli lungo la filiera agroalimentare .
Al di là dei numeri, consapevoli che il sistema dei controlli italiano sia tra i migliori al mondo, è lecito chiedersi quanto sia perfettibile. “Dai dati emerge – ha commentato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin -che ancora numerose, e in un certo senso non risolte, sono le irregolarità nell’igiene generale, del personale e dell’HACCP. Queste carenze sono emerse nel corso delle attività ispettive svolte sia dalle Asl che dai Carabinieri per la Salute  che hanno attivato il sistema di allerta principalmente per via di lamentele dei consumatori. Tali problematiche risultano essere ricorrenti da anni”.
Il Ministro ha inoltre ricordato la proposta di un disegno di legge per una delega al Governo per il riordino delle norme in materia di sicurezza alimentare, che semplifichino gli obblighi per gli operatori senza incidere sulla salute dei consumatori, inasprendo le sanzioni per coloro che vogliono operare nell’illegalità”.
I controlli del Piano Nazionale Integrato
Secondo la Relazione annuale 2012 al Piano Nazionale Integrato del Ministero della Salute sono state 535.018 le ispezioni sulle imprese alimentari registrate per la produzione di alimenti di origine non animale e per la commercializzazione e la somministrazione di alimenti e circa 125mila i campioni analizzati di cui 1.746 non conformi. In totale ammontano a 50.780 le infrazioni a carico delle imprese e 21.680 quelle a carico degli stabilimenti riconosciuti.
Ammontano invece a oltre 17mila i controlli eseguiti dai Nas a cui corrispondono 12.972 irregolarità riscontrate. “Si registra una non conformità del 35% – ha commentato il Generale Cosimo Piccinno, Comandante generale del Comando – un dato da interpretare perchè correlato allo specifico mandato istituzionale delle Forze di Polizia che eseguono azioni mirate”.
Alle frontiere a impedire l’entrata di prodotti pericolosi per la salute umana e contraffatti ci hanno pensato gli oltre 34mila controlli dei Posti di Ispezioni frontaliera, Uffici veterinari e marittimi e le 26.174 ispezioni dell’Agenzia delle Dogane.
Del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali si segnalano le oltre 13mila ispezioni e i 3.288 campioni analizzati dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari  sulla qualità merceologica dei prodotti che hanno portato a rilevare 131 operatori e 53 campioni irregolari. A questi si aggiungono le attività delle Capitanerie di Porto (23.390 verifiche per 2.971 illeciti), dei Carabinieri per le Politiche Agricole Alimentari con 2.142 ispezioni e del Corpo Forestale (6.401 controlli per 105 reati).
Residui di pesticidi
I dati diffusi sono quelli del 2011 e rilevano un miglioramento rispetto agli anni passati. In particolare su 6.864 campioni analizzati sono stati 26, corrispondenti allo 0,4%, quelli con tenori superiori ai limiti massimi consentiti. Si tratta soprattutto di campioni ortofrutticoli, mentre nessuna delle analisi su baby food è risultata positiva. Una parte dei campioni sono biologici (397) e di questi 4 sono stati rilevati non conformi. Secondo il Ministero il risultato positivo è attribuibile in pare alle attività delle strutture centrali e territoriali ormai permanentemente impegnate nel controllo ufficiale in materia di fitosanitari e in parte alla costante revisione in senso restrittivo operata dal Dicastero su alcuni impieghi ammessi. Secondo il Generale Piccinno una emergenza da segnalare in materia di fitofarmaci è “la possibilità di acquistare prodotti vietati su internet. Ricordo l’esempio del Rotenone, accusato di provocare l’Alzheimer e il Parkinson e le cui autorizzazioni furono eliminate nel 2011, mentre oggi lo si può acquistare tranquillamente sul web”.
Le rilevazioni sulla presenza di OGM
Il numero complessivo dei campioni prelevati sul territorio e all’importazione e analizzati è stato di 909 di cui 842 sul territorio dove in particolare non è stata rilevata alcune non conformità. Diverso il caso dei campioni derivanti dall’estero, con una percentuale maggiore di positività e 4 non conformità, dati che confermano come l’importazione rimane un punto fondamentale nella catena dei controlli ufficiali.
Il sistema di allerta comunitario
Come negli anni passati, anche nel 2012 l’Italia è stato il primo Paese membro per numero di segnalazioni inviate attraverso il sistema di allerta comunitario, “dimostrando – afferma il Ministero –  l’elevata attività di controllo. E’ invece la Cina, seguita dall’India e dalla Turchia, il paese dal quali provengono gran parte delle allerte.
A cura di Silvia Biasotto
 

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