Il 25 e 26 luglio sono stati due giorni che molti dei passeggeri Ryanair ricorderanno per molto tempo. Voli cancellati all’ultimo, mega ritardi e danni da vacanza rovinata sono state le conseguenze dello sciopero indetto dal personale della compagnia aerea irlandese in diversi paesi europei (tra cui Belgio, Portogallo e Spagna e Italia).

A non decollare è stato circa il 12% di tutti i voli aerei in programma: nei fatti, l’85% dei viaggiatori che avevano acquistato un biglietto aereo in partenza nei giorni dello sciopero, sono rimasti a terra.

Per rimediare il danno, la compagnia ha offerto “l’opportunità di essere riassegnati su un volo alternativo operante entro sette giorni prima o dopo il 25 e il 26 luglio” o in alternativa, la possibilità di ricevere “il rimborso integrale dei biglietti”. Peccato che poi il direttore marketing della compagnia, Kenny Jacobs abbia sottolineato che il vettore aereo “non pagherà compensazioni ai clienti per lo sciopero indetto dal personale di volo per oggi e domani perché è causa di forza maggiore” perché lo sciopero è considerato una “circostanza eccezionale” non dipendente dalla compagnia.

Jacobos sembra aver dimenticato la recente sentenza della Corte di giustizia europea del mese di aprile che ha escluso gli scioperi dalle “circostanze eccezionali” che possono esonerare le compagnie aeree dal ripagare i passeggeri danneggiati. La Corte ha evidenziato che per qualificare un evento come “circostanza eccezionale” esso non deve “essere inerente al normale esercizio dell’attività della compagnia aerea” e “deve sfuggire all’effettivo controllo di quest’ultima”. Circostanza che non si è certo verificata nel caso dello sciopero dei dipendenti Ryanair.

Dura, anzi durissima, la reazione delle associazioni dei consumatori che ricordano ai passeggeri i loro diritti in situazioni di questo genere.

Il Regolamento CE 261/2004 stabilisce infatti risarcimenti da 250 a 600 euro a passeggero in caso di ritardi superiori alle 3 ore o cancellazioni dei voli, un diritto che la Corte di Giustizia Europea ha stabilito si applichi anche in caso di sciopero del personale, non rientrando le agitazioni sindacali nelle circostanze “eccezionali” per cui una compagnia aerea è esonerata dai risarcimenti.

Oltre al memorandum sui diritti e i rimborsi, le associazioni mettono in luce il comportamento scorretto e poco trasparente della compagnia, soprattutto per quel che riguarda le modalità di comunicazione con i passeggeri che spesso si sono ritrovati a doversi districare tra informazioni poco chiare. Si profila quindi il reato di truffa e frode in commercio, contro la quale Codacons chiede l’apertura di un’indagine penale.

Unione Nazionale Consumatori evidenzia un’altra anomalia per la quale l’associazione ha presentato un esposto all’Antitrust: dal 13 giugno infatti Ryanair ha ristretto i termini per poter effettuare il check-in on line gratuito, senza che scatti la penale di 55 euro, passando da 4 a 2 giorni.

Federconsumatori chiede una valutazione più accurata da parte del Governo e dell’Enac visto che “La situazione di disagio che Ryanair, puntuale come tutte le estati, creata ai suoi passeggeri ha ormai dell’incredibile”.


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