Si parte oggi in Campania e Basilicata, si prosegue sabato 4 gennaio nelle altre regioni d’Italia, con l’eccezione della Sardegna che ha anticipato la data di inizio al 6 dicembre per le aree colpite dall’alluvione: al via i saldi invernali, che secondo Fismo-Confesercenti saranno i più convenienti degli ultimi dieci anni, con sconti iniziali a partire dal 30-40% e una spesa prevista di 155 euro a persona. Diverse le stime delle associazioni dei Consumatori, che prevedono una spesa familiare molto più contenuta.
“Dalle informazioni che provengono dai nostri associati – ha spiegato Roberto Manzoni, Presidente di Fismo, l’associazione Confesercenti del commercio al dettaglio di moda e abbigliamento – i prossimi saldi saranno i più convenienti degli ultimi dieci anni: gli imprenditori praticheranno sconti sostenuti per recuperare un anno difficile: oltre alla crisi economica, il settore è stato colpito anche dal clima, con una primavera fredda e un’estate in ritardo e troppo lunga. La conseguenza è stata un aumento delle rimanenze di magazzino e quindi delle opportunità per chi acquista in saldo. Anche le vendite di Natale sono andate peggio del previsto, registrando cali su tutto il territorio nazionale”.
“I saldi invernali – spiega Manzoni – aiutano a sostenere sia i bilanci dei negozi che hanno risentito di una calo delle vendite, sia di quelle famiglie strette dalla crisi economica: per questo non vanno di certo deregolamentati, ma tutelati, a partire dall’istituzione di una data davvero unica per tutta Italia. La liberalizzazione condurrebbe di fatto alla fine dell’effetto positivo del saldo, che resta un’importante opportunità per dare respiro ai commercianti gravati da una crisi che ha costretto numerosi negozi a chiudere i battenti: secondo le stime dell’Osservatorio Confesercenti, il 2013 termina con la cessazione di oltre 11.900 imprese della distribuzione moda, al ritmo di 1000 negozi chiusi ogni mese”.
I saldi invernali,  al di là delle date “ufficiali”, sono però già iniziati nei fatti, obietta il Codacons: secondo verifiche a campione fatte dall’associazione a Napoli, Milano e Roma, in media l’80% dei negozianti sta già effettuando gli sconti, attraverso vendite promozionali, tessere sconto, abbassamento dei prezzi al momento dell’acquisto. “In particolare i saldi sono già iniziati nell’85% dei negozi di Napoli (complice la partenza anticipata al 2 gennaio), l’80% di quelli di Roma ed il 75% di quelli di Milano (era il 65% il 27 dicembre)” afferma l’associazione, per la quale si tratta “dell’ennesima dimostrazione di quanto sia anacronistico e ridicolo che le regioni debbano ancora fissare ogni anno le date dei saldi invece di lasciarle alla libera scelta di ogni singolo negoziante”.
Le associazioni dei Consumatori, dal canto loro, sono molto meno ottimiste riguardo all’andamento dei saldi e alla spesa media prevista per gli acquisti scontati: se Confesercenti la stima in 155 euro a persona, per Federconsumatori e Adusbef questa si fermerà a 194 euro a famiglia, per l’Adoc a 130 euro a famiglia, mentre secondo il Codacons non supererà quota 200 euro a famiglia.
Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, inoltre, il numero delle famiglie che si dichiara propensa ad acquistare a saldo sarà pari ad appena il 36%-37%, ossia circa 8,9 milioni di famiglie. Vi sarà, inoltre, una forte diminuzione della spesa per i saldi, pari al -11,3 % rispetto allo scorso anno (in cui vi era già stata una forte contrazione del  -18,8%). La spesa media sostenuta dai pochi che approfitteranno dei saldi sarà di 194 euro a famiglia, per una spesa complessiva di appena 1,73 miliardi di euro. “Un andamento estremamente negativo che sottolinea, ancora una volta, la necessità di agire urgentemente per un rilancio del potere di acquisto delle famiglie e dell’intera economia, avviando una nuova fase di sviluppo per il Paese che punti sulla detassazione per le famiglie a reddito fisso e sulla ripresa degli investimenti per la ricerca e l’innovazione”, hanno detto i presidenti Federconsumatori e Adusbef Elio Lannutti e Rosario Trefiletti.
L’Adoc a sua volta stima una spesa in calo del 15% rispetto al 2013 e un ribasso del 20% degli acquisti, che coinvolgeranno solo i consumatori stranieri a caccia di affari con le grandi marche. Il budget di spesa per i saldi sarà pari, per l’associazione, ad appena 130 euro a famiglia.  “E’ stato un Natale di crisi  e i saldi ne risentono – dichiara Lamberto Santini, presidente dell’Adoc – L’abbigliamento di media e bassa qualità, così come quello sportivo, subiranno una forte decrescita, con stime intorno al 20% in meno di acquisti rispetto allo scorso anno. Questo perché la presenza di outlet e, soprattutto, la diffusione degli acquisti via web, dove è possibile usufruire di sconti continui durante tutto l’anno, rende il periodo di saldi meno appetibile rispetto al passato. Mentre l’abbigliamento di alta qualità riesce a tenere botta, anche grazie all’aumento di turisti stranieri in caccia di affari. Rispetto allo scorso anno prevediamo difatti un aumento di circa il 10-15% degli acquisti effettuati dagli stranieri in Italia, attirati dalla possibilità di acquistare a prezzi scontati capi di marche famose”.


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