Saldi invernali: si parte. Gli italiani spenderanno?
Gli italiani approfitteranno o no dei saldi invernali? La domanda nasce spontanea, se si guarda alla flessione generale dei consumi, all’annuncio di nuove tasse e spese già dietro l’angolo per l’anno appena avviato e al generale clima di sfiducia che permea l’economia nazionale e il budget familiare. In ogni caso, partono oggi in tre regioni – Basilicata, Campania e Sicilia – i saldi invernali. In tutte le altre, l’appuntamento per gli sconti di fine stagione è per sabato 5 gennaio.
In vista degli sconti, quanto spenderanno le famiglie italiane? Le stime sono diverse: più ottimista Confcommercio, più pessimiste le associazioni dei consumatori, che peraltro rilevano come in molti casi i negozi stiano già praticando sconti non dichiarati e promozioni “sommerse” per i clienti più affezionati.
Secondo l’Ufficio Studi Confcommercio, quest’anno ogni famiglia spenderà 359 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori, per un valore complessivo di 5,6 miliardi di euro, pari al 18% del fatturato annuo del settore. L’acquisto medio a persona è stimato in circa 150 euro. Soprattutto, le associazioni di categoria contano sui saldi per risollevare l’andamento delle vendite, che penalizza proprio abbigliamento e calzature. “I saldi – commenta Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio – rappresentano un appuntamento annuale irrinunciabile e anche uno straordinario rito collettivo capace di attrarre l’interesse di quasi sedici milioni di famiglie italiane e di numerosissimi turisti stranieri affascinati dal made in Italy. Ma in questo periodo speriamo possano rappresentare una chance per i negozianti del settore moda dopo una stagione come quella di quest’autunno/inverno partita col freno tirato e per i consumatori per soddisfare una necessità o un desiderio con l’acquisto di un capo di qualità a prezzo più accessibile. I saldi di quest’anno saranno caratterizzati da qualità, ampiezza di assortimento e soprattutto prezzi con percentuali di sconto veramente allettanti”.
Secondo Fismo-Confesercenti, i saldi rappresenteranno una opportunità per famiglie e imprese con sconti fino al 50%. “Siamo preoccupati, ma è indispensabile un po’ di ottimismo. I dati di dicembre sono stati meno drammatici del previsto, con un calo degli acquisti del 10% a fronte di attese peggiori, ed i saldi che hanno appena preso il via continuano a rappresentare una buona occasione per consumatori ed esercenti”. E’ questa la valutazione del presidente della Fismo –Confesercenti, Roberto Manzoni, sui risultati delle vendite del dicembre scorso, e soprattutto sulle attese per le vendite di fine stagione appena iniziate in alcune città d’Italia. “I saldi, con sconti che oscilleranno tra il 30 ed il 50% – sottolinea Manzoni – continuano a rappresentare una buona occasione di risparmio per le famiglie italiane ed una opportunità per gli imprenditori di recuperare le perdite registrate a causa della crisi economica, del calo dei consumi, dell’aumento di tasse e costi di gestione. Il problema, però, non è rappresentato tanto dall’andamento delle vendite promozionali: a preoccupare gli imprenditori, gli esercenti, sono le prospettive dell’anno appena cominciato. Con la campagna elettorale, le elezioni, la formazione del nuovo Governo ed i primi provvedimenti – spiega il presidente della Fismo – arriveremo quasi al 2014 senza che ancora si riesca a capire come rimettere in piedi l’economia italiana e ridare fiato alle imprese”.
Federconsumatori e Adusbef parlano apertamente di una contrazione della spesa superiore al 18% e di un budget, per chi potrà permettersi acquisti, pari ad appena 219 euro a famiglia. “Le famiglie, infatti, dopo il Natale e le scadenze di fine anno, hanno già esaurito il proprio budget a disposizione per le “spese extra”, quindi saranno pochissimi coloro che si apprestano ad approfittare dei saldi”, spiegano le due associazioni. Le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori prospettano una forte diminuzione della spesa per i saldi, pari al -18,8% rispetto allo scorso anno, in cui vi era già stata una forte contrazione del 19,3%. Diminuisce anche il numero delle famiglie che si dichiarano propense ad acquistare a saldo: saranno il 36-37%, pari a 8,9 milioni di famiglie. E diminuisce anche la spesa media sostenuta dai pochi che approfitteranno dei saldi, pari a 219 euro a famiglia (per una spesa complessiva di appena 1,95 miliardi di euro).
Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum, parla di saldi invernali “colabrodo” e chiede la convocazione delle associazioni dei consumatori da parte di Mr Prezzi. “I saldi 2012/2013 – dichiara Pietro Giordano – sono un vero e proprio colabrodo, che favorisce i consumatori con capacità di reddito e penalizza chi non riesce a raggiungere la terza settimana del mese. Da molte settimane i clienti più affezionati (e che hanno speso durante l’anno) ricevono mail, telefonate ed sms dai propri commercianti per sconti non dichiarati sulle proprie vetrine. La merce di qualità ed esteticamente migliore ha così da tempo lasciato gli scaffali con abbattimento di prezzo anche del 50% e, quando arriverà il 5 gennaio, i consumatori meno “fortunati” troveranno ciò che resta dopo i saldi sommersi e nascosti”. Adiconsum chiede dunque a Mister Prezzi l’avvio di un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, attorno al quale si siedano le Associazioni dei Commercianti e dei Consumatori “per trovare proposte capaci di proporre al legislatore norme moderne, capaci di realizzare risparmi reali e costanti per i consumatori e al contempo salvaguardare le aziende sane del settore”.
L’avvio anticipato dei saldi attraverso promozioni personali e sconti è denunciato anche dal Codacons, che chiede però di non multare i commercianti. Secondo l’associazione, il 70% dei negozi italiani starebbe di fatto già applicando saldi “sommersi” e promozioni. Il contesto è sempre quello di una flessione dei consumi: per il Codacons, la riduzione delle vendite sarà di circa il 15% e il budget a disposizione delle famiglie per i saldi invernali non supererà i 224 euro a famiglia. “Chiediamo ai vigili urbani delle varie città di non multare quei commercianti che stanno praticando sconti alla propria clientela – afferma il presidente dell’associazione Carlo Rienzi – in quanto la situazione di grave crisi del commercio pone gli esercenti in una condizione di necessità, che rende giustificati saldi anticipati e riduzioni dei prezzi al dettaglio. E per i negozianti che verranno sanzionati, stiamo studiando la possibilità di offrire loro assistenza legale” .
C’è anche chi pensa che dai saldi possano derivare buone occasioni di acquisto: se si punta alla qualità si può arrivare a un aumento delle vendite del 5 o 10%. È quanto afferma, un po’ in controtendenza, l’Adoc, per il quale i saldi invernali potrebbero registrare un incremento delle vendite, a patto che i negozianti applichino offerte vere su prodotti di qualità. “La crisi ha reso i consumatori più attenti al momento dell’acquisto, oggi solo la qualità paga – dichiara Lamberto Santini, presidente dell’Adoc – è stato un anno difficile, le famiglie sono state tartassate e i soldi a disposizione sono limitati. Per i prossimi saldi pertanto conviene, anche agli stessi commercianti, puntare sulla qualità dei prodotti e sulla bontà delle offerte, che devono essere realistiche e giuste. Solo in questo caso si potrebbe verificare un auspicabile aumento delle vendite, pari al 5-10%, che gioverebbe enormemente alla ripresa economica. Altrimenti settori come l’abbigliamento e le calzature potrebbero subire un ulteriore e drastico calo di vendite.”
se la media è di 224 euro per famiglia, e come quel pollo di trilussa
ma chi è che fa queste medie ?