“Crea, connetti e condividi il rispetto. Un Internet migliore inizia da te”. Un claim che va dritto al sodo, quello scelto per la XV edizione della Giornata mondiale della sicurezza in Rete che si celebra oggi in contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto il mondo. Per i ragazzi di oggi, gli spazi e gli strumenti della Rete -Web, Chat, Social Network, Instant Messaging – sono parte integrante dei processi comunicativi, di socializzazione, di conoscenza, della creazione di un’immagine di sé, di creatività ed espressione.

La Rete costituisce un’opportunità sotto diversi aspetti, ma allo stesso tempo si configura come un terreno fertile per rischi e pericoli, quali: adescamento online, espressione della sessualità tramite Web, produzione e fruizione di contenuti violenti, inadeguati e lesivi, violazione della privacy.

L’evento italiano dedicato alla Giornata si è svolto a Roma al teatro Brancaccio e ha visto sul palco la partecipazione della ministra Valeria Fedeli, la Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Filomena Albano, il Direttore del servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, Nunzia Ciardi, e dei partner del Consorzio di ‘Generazioni Connesse’, il Safer Internet Centre Italiano, cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal MIUR, in partenariato con la Polizia Postale e delle Comunicazioni, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’Università degli Studi di Firenze, l’Università degli Studi di Roma “Sapienza”, Save the Children Italia Onlus, SOS Il Telefono Azzurro Onlus, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino, Skuola.net e Agenzia di stampa Dire.

Ad assistere allo spettacolo, presentato dal duo Panpers di Colorado Cafè, un parterre d’eccezione composto da più di 1.000 bambini e ragazzi che hanno avuto l’occasione di fare la conoscenza dei “Super Errori”. I protagonisti della campagna di comunicazione del progetto Generazioni Connesse sono stati infatti il filo conduttore della giornata, permettendo di approfondire i principali rischi che bambini e ragazzi possono correre in Rete.

L’Uomo Taggo, ad esempio, ha aperto il dibattito su una delle tendenze più in voga tra i Millennials, ossia il tag sfrenato di amici, conoscenti o perfetti sconosciuti su foto e video. Un sondaggio di Skuola.net ha stabilito che sono più i ragazzi ad avere l’abitudine di taggare (16% vs 7% delle femmine). Emerge inoltre che la maggior parte dei rispondenti, il 33%, tagga tutti i presenti in una foto, anche se qualcuno è ritratto in pose buffe (19%). Per contro vi è un 21% che dice di postare solo foto che non siano imbarazzanti per gli altri, a cui si aggiunge un 16% di giovani naviganti “educati” che chiede il permesso prima di mettere un tag.

Chat Woman è stata il pretesto per parlare del tempo che gli adolescenti trascorrono online a scambiarsi messaggi con gli amici. Il 20% dei ragazzi dice di essere in chat ogni volta che può, anche durante le ore di lezione (21%). Il 12% degli intervistati da Skuola.net ammette di chattare anche di notte, un’abitudine che nell’ultimo periodo sembra diffondersi sempre di più.

Che dire poi della Ragazza Visibile che ha portato sul palco un argomento scottante: la diffusione online di foto intime tra i minori. Il 17% dei ragazzi dice di aver inviato almeno una volta contenuti di questo tipo e l’1,6% di questi ha poi ritrovato pubblicate online le proprie foto intime.

La ministra Fedeli ha dunque sottolineato il fatto che “Tutto il mondo vada verso una nuova alfabetizzazione” e ha rimarcato il ruolo cardine dell’educazione civica digitale. Con essa si intende una nuova dimensione che aggiorna ed integra l’educazione civica tradizionale, finalizzata a consolidare ulteriormente il ruolo della scuola nella formazione di cittadini in grado di partecipare attivamente alla vita democratica.

Le parole chiave dell’educazione civica digitale sono: spirito critico e responsabilità. Spirito critico, perché è fondamentale – per studenti e non solo (docenti e famiglie sono altrettanto coinvolti) – essere pienamente consapevoli che dietro a straordinarie potenzialità per il genere umano legate alla tecnologia si celano profonde implicazioni sociali, culturali ed etiche. Lo spirito critico è condizione necessaria per “governare” il cambiamento tecnologico e per orientarlo verso obiettivi sostenibili per la nostra società.

Responsabilità, perché i media digitali, nella loro caratteristica di dispositivi non solo di fruizione ma anche di produzione e di pubblicazione dei messaggi, richiamano chi li usa a considerare gli effetti di quanto attraverso di essi vanno facendo.

 

Notizia pubblicata il 06/02/2018 ore 17.38


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