Regione Lazio, caos elezioni: MDC ricorre al Tar
Continua il caos alla Regione Lazio: sotto accusa l’ex Governatrice Renata Polverini che si rifiuta di indire le elezioni entro 3 mesi, come prevede la legge. Si continua a parlare di election day, cioè di far coincidere il giorno delle elezioni della Regione con quelle del Campidoglio, previste per aprile prossimo. L’opposizione ha indetto una manifestazione a Roma il 17 ottobre per chiedere il voto subito e il Movimento Difesa del Cittadino ha fatto ricorso al Tar ed ha inviato due esposti al Giudice Penale e alla Corte dei Conti.
“E’ semplicemente uno scandalo ed un attentato alla Costituzione – commenta Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino – il rifiuto della Polverini di indire le elezioni come stabilisce la legge e cioè entro tre mesi dal 27 settembre, quindi entro dicembre come già detto dal Governo”. L’Associazione, con l’avvocato Gianluigi Pellegrino, ha notificato oggi una diffida al Governo, un ricorso al Tar e due esposti al giudice Penale e alla Corte dei Conti.
“La Corte costituzionale – evidenza l’avv. Pellegrino – già con la sentenza n. 196 del 2003 ha statuito che là dove la norma regionale impone al Presidente di Regione dimissionario di indire le elezioni entro tre mesi deve intendersi nel senso che le elezioni abbiano luogo e non siano solamente indette entro tale lasso di tempo”. “Inoltre – spiega ancora Pellegrino – la Costituzione all’art. 126 e la relativa norma di attuazione prevedono che con DPR da adottarsi su iniziativa del Governo sia destituito il Presidente di Regione che incorra in gravi violazioni di legge. Inutile aggiungere che non c’è niente di più grave di negare le elezioni imposte dalla legge. Del resto è davvero assurdo quanto scandaloso che una presidente dimissionaria perpetri se stessa e quel Consiglio che a parole aveva detto di voler mandare a casa. Mentre ora proprio a quel Consiglio che ha fatto il sacco delle risorse pubbliche la Polverini vuol continuare a pagare lauti compensi per altri sette mesi”.
L’avvocato Pellegrino aggiunge: “Il riferimento all’election day è una bufala in quanto le Regioni avendo competenza legislativa primaria non possono assolutamente restare azzoppate oltre i 90 giorni imposti dalla Legge, il che costerebbe molto di più. E’ un attentato alla Costituzione così come lo sarebbe rinviare le elezioni delle Camere che pure in quel caso devono tenersi in un termine tassativo”.
“Per questo MDC con l’avvocato Pellegrino – conclude Longo – sta diffidando il Governo a proporre al Capo dello Stato la destituzione della Polverini ai sensi del 126 Cost. se non indice entro dicembre le elezioni. Proporremo inoltre ricorso al Tar per un intervento urgente e denunciamo la Polverini al giudice penale per attentato alla prerogative costituzionali della Regione Lazio e dei suoi cittadini; con esposto anche alla Corte dei conti per l’enorme danno erariale che deriva dal tenere una Regione azzoppata per tanti mesi. Già all’inizio della legislatura la nostra associazione aveva denunciato l’allargamento del numero dei consiglieri regionali da 70 a 73 con un’interpretazione propria della norma. Dopo l’azione di MDC il numero è stato ripristinato, una vittoria che ha comportato un risparmio notevole”.