L’Italia è il Paese del “Ni”, della “qualipatia”, della separazione sempre più marcata tra annunci e fatti. È questo il quadro descritto dal 31° Rapporto Italia, presentato questa mattina da Eurispes. Il tratto distintivo dell’Italia 2019 sembra consistere nella totale incapacità di decidere, di prendere una posizione univoca che chiarisca ruoli e responsabilità nell’azione pubblica. Le grandi questioni che attraversano il Paese sono trattate con superficialità e improvvisazione”, afferma il presedente di Eurispes, Gian Maria Fara, “Ogni argomento, anche se di grande rilevanza, viene affidato ad uno spot, uno slogan, un tweet”. La qualità del contenuto lascia il posto al contenitore, spesso vuoto.

In un tale contesto, quali sono le ancore alle quali si aggrappano i cittadini per non perdere la rotta?

In base ai risultati del sondaggio condotto dall’Istituto, il 2019 segna un vero e proprio ritorno di fiamma per le istituzioni pubbliche, in particolare per il Presidente della Repubblica (che accoglie il 55,1% della fiducia da parte degli italiani), per il Governo (36,7%), il Parlamento (30,8%) e le Forze dell’Ordine (soprattutto per i Carabinieri che raccolgono il 70,5% dell’apprezzamento).

Nonostante la fiducia accordata, però, gli italiani si dimostrano piuttosto scettici nei confronti degli ambiziosi obiettivi che il Governo si pone di raggiungere. La capacità di rimettere in sesto i conti pubblici convince solo il 26% dei cittadini e poco più di 3 italiani su 10 sostiene che si riuscirà effettivamente ridurre la disoccupazione e a dare prospettive concrete i giovani (32,9%).

Altro punto fermo per gli italiani sembra essere l’Europa sulla quale non ci sono dubbi: tra vantaggi e svantaggi, meglio rimanere nell’Unione. Oltre il 60,9% del campione pensa che il nostro Paese debba restare in Europa e solo il 14,2% vorrebbe uscirne definitivamente. 

La maggioranza degli italiani vuole poi che l’euro resti la nostra moneta corrente (53,1%) e quasi 4 italiani su 10 ritengono che l’Italia debba rispettare le regole imposte dall’Europa, anche nei casi in cui sembrano andare contro gli interessi del Paese. Per contro, in molti sostengono la necessità di cambiare alcune regole del gioco europeo.

Sul fronte dell’economia, e in particolare quella delle famiglie italiane, l’Eurispes mette in evidenza un maggiore ottimismo da parte degli italiani, sebbene il 45% sia costretto a mettere mano ai risparmi per arrivare a fine mese e solo il 22% riesce a risparmiare. Difficile anche pagare i conti delle utenze (27,7%) o affrontare spese mediche (21,1%).

Gran parte del budget famigliare viene assorbito per le spese alimentari (56,2%), gli animali domestici (58,2%), i controlli medici (52%), le automobili (51,4%) e le badanti (42,2%).


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