Non poteva iniziare peggio la tornata di votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica. Si chiude ingloriosamente la storia politica di Bersani, mentre il PD rischia seriamente di implodere. Dopo tanti chiacchiericci, ipotesi più o meno fantasiose, candidature e autocandidature, PD e PDL hanno annunciato l’accordo su una candidatura “condivisa”: Franco Marini, ex Segretario generale CISL, ex Presidente del Senato, ex Ministro.
Reazioni di fuoco della base PD, accuse violente di Renzi, perplessità di molti cittadini comuni che speravano in un nome rappresentativo di quella esigenza di rinnovamento che si era espressa in maniera clamorosa nelle ultime elezioni politiche, portando in Parlamento centinaia di volti nuovi, più o meno rappresentativi di quella “società civile” che si contrappone ormai quotidianamente alla “casta”.
Bersani è riuscito in una sola giornata a distruggere quel patrimonio cospicuo di credibilità e di speranza che lo avevano portato ai vertici del PD. Prima concordando con Berlusconi una candidatura che più “vecchia” non si può, al di là delle indubbie qualità del personaggio, di 80 anni suonati, che suonano come uno schiaffo ai vari Renzi e a tutti coloro che reclamano giustamente un rinnovamento della classe politica. Poi incredibilmente andando ad abbracciare Alfano dopo aver votato, come documenta una foto che ormai ha invaso il web. Sembra un suicidio politico consapevole, quello di Bersani, che rischia di trascinare il PD e soprattutto il Paese nel baratro.
Anche chi, come il sottoscritto, da sempre ha manifestato pubblicamente apprezzamento nei confronti di Bersani, prima come Ministro dell’industria poi come leader politico, addirittura creando il comitato ConsumatorixBersani in occasione della scelta del candidato premier, non può che chiedere le sue dimissioni immediate, per la scriteriata scelta politica che ha portato al fallimento di oggi. Una scelta che sembra non aver capito minimamente il significato delle scelte elettorali recenti dei cittadini e degli umori del Paese.
Il prossimo Presidente deve essere una personalità di prestigio internazionale, meglio se capace di raccogliere un consenso generale o molto ampio, anzitutto nel Paese e anche in Parlamento. Una candidatura “condivisa”, certo. Ma non da 4-5 leader che cercano ognuno di portare a casa un risultato che gli torna comodo per la propria sorte politica o addirittura giudiziaria. Ma condivisa dai cittadini, quanti più possibile, certo. Magari una donna, come Emma Bonino.
di Antonio Longo


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2 thoughts on “Quirinale, fallimento Marini: l’abbraccio indecente

  1. Appello a B&B (Bersani-Berlusconi):
    fate un regalo agli Italiani che per avervi sopportato tanto tempo se lo meritano… lasciate per sempre la politica, iscrivetevi a un centro anziani, e fatevi delle belle partite a bocce, o magari, per fare contento il cavaliere, delle belle partite a scopone (scientifico).
    Grazie di cuore da un Italiano che non Vi voterà mai più!
    P.S. Se poi convincete anche Grillo & Casaleggio potete giocare a coppie.

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