Quante facce ha la contraffazione alimentare? Quali e quanti sono i rischi che essa comporta per i consumatori, l’economia e la salute? Se ne parla nel settimo numero della newsletter del progetto “Peers Say NO”, guidato da Adiconsum in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Via Micheli (Roma), Consumedia, editore dell’Agenzia di informazione Help Consumatori, e il portale Skuola.net.

Falsificazione, adulterazione, contraffazione dei marchi, dell’indicazione geografica di provenienza, della denominazione, fino ad arrivare all’Italian Sounding, ovvero tutto quel cibo che “suona” italiano ma in realtà non lo è.

I prodotti contraffatti, si sa, costano meno, al produttore sicuramente e a volte anche al consumatore ma a qualcosa bisogna rinunciare: qualità e sicurezza di ciò che mangiamo sono le prime a risentirne.

L’intervista a Anna Zollo di Frodialimentari.it fa luce sui dati più eclatanti relativi alla contraffazione alimentare. Numeri che mettono subito in allarme: 5,3 miliardi di euro di danno erariale, 30.311 ispezioni effettuate dai Carabinieri del Nas, che hanno accertato 17.819 infrazioni di cui 15.435 amministrative e 2384 penali.

Nella rubrica “La parola del mese” sono specificate le differenze tra le diverse forme di contraffazione alimentare con un accento particolare sull’Italian Sounding, fenomeno che più di altri mina il patrimonio italiano della buona tavola.

Infine, una carrellata sull’intensa attività di sequestro messa in atto dalle Forze dell’Ordine per proteggere la qualità e la sicurezza di ciò che mangiamo.


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