TopNews. #OurOcean, impegni per 6 miliardi di euro
Impegni per più di sei miliardi di euro per migliorare la gestione degli oceani. Dalla conferenza #OurOcean organizzata dall’Unione europea a Malta arrivano una serie di impegni da parte di soggetti pubblici e privati a tutela della salute degli oceani, per fronteggiare i pericoli dell’inquinamento, ampliare le aree protette, sostenere l’economia blu. La Commissione europea ha annunciato iniziative finanziate dalla Ue per oltre 550 milioni di euro a tutela degli oceani, che rappresentano il 70% del pianeta.
Soggetti pubblici e privati, tutti insieme, hanno stanziato più di 6 miliardi di euro. “Gli impegni annunciati a Malta dalla Commissione e dagli altri soggetti pubblici e privati provenienti da più di 112 paesi di tutto il mondo hanno superato i 6 miliardi di euro – annuncia oggi la Commissione europea – Le risorse saranno investite per rinvigorire la lotta contro l’inquinamento marino e ampliare le zone protette, migliorare la sicurezza degli oceani, promuovere le iniziative a favore dell’economia blu e della pesca sostenibile e intensificare l’impegno dell’UE contro i cambiamenti climatici, in linea con l’accordo di Parigi e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. I partecipanti hanno inoltre annunciato la creazione di nuove zone marine protette che si estendono su una superficie di oltre 2,5 milioni di km²², corrispondente a più della metà dell’Unione europea”.
La conferenza Our Ocean ha riunito soggetti pubblici e privati dei sei continenti, che hanno sposato la causa del miglioramento della governance degli oceani e del loro uso sostenibile. Gli impegni della Ue si estendono oltre i confini geografici e mirano a promuovere un utilizzo internazionale sostenibile degli oceani in tutto il mondo, concentrandosi in particolare sui paesi in via di sviluppo. Sono arrivate poi, sottolineano dalla Commissione, impegni significativi da parte delle imprese, fra le quali Airbus, Unilever, Procter & Gamble, PepsiCo, Marks & Spencer, Carrefour, Royal Caribbean Cruises, AXA, Sky e tante altre.
La lotta all’inquinamento marino – ogni anno finiscono in mare oltre 10 milioni di tonnellate di rifiuti, in gran parte plastica – è prioritaria. “Nel 2050, i nostri oceani potrebbero ospitare più oggetti di plastica che pesci”, denuncia l’Europa. Fra le numerose iniziative ci sono anche gli impegni di alcune grandi società multinazionali di prodotti di consumo, come Unilever, Procter & Gamble, PepsiCo, Marks & Spencer, MARS, Werner & Mertz e Carrefour, che hanno annunciato “significative riduzioni dell’uso della plastica nei prossimi anni”.
“Da Malta l’impegno ad investire oltre 6 miliardi di euro per la tutela di mari e oceani, ma l’Italia e il Mediterraneo restano ai margini”, dice Legambiente nella giornata conclusiva della Conferenza. “Per contrastare il marine litter e salvare oceani e mari da plastiche e microplastiche servono interventi congiunti e azioni immediate e concrete – afferma l’associazione –Non si può perdere più tempo, è ora di passare dalle parole ai fatti intervenendo in maniera decisa e concreta, a Malta non si perda questa occasione. Serve l’impegno di tutti i Paesi del Mediterraneo nel tracciare una road map comune a partire dalla messa al bando dei sacchetti di plastica non compostabili ed incentivando politiche per la riduzione dei rifiuti e di economia circolare”. Bene il finanziamento che arriva dall’Unione europea e bene anche il contributo dei privati, sottolinea Legambiente, che però denuncia come “nota dolente” “il ruolo marginale alla conferenza dell’Italia” che secondo l’associazione avrebbe dovuto avere un ruolo centrale e di guida, vista la posizione e l’importanza che riveste nel bacino del Mediterraneo.
Commenta il responsabile scientifico di Legambiente Giorgio Zampetti, a Malta per seguire l’incontro internazionale: “Il tema della tutela e della salvaguardia degli oceani è ormai al primo posto nell’agenda e nell’interesse mondiale ma purtroppo ancora oggi non vediamo la messa in campo di azioni immediate, come la grave situazione richiederebbe. Da Malta ci aspettavamo un segnale forte in questa direzione e un maggior protagonismo dei Paesi del Mediterraneo. Positiva la messa in campo di ingenti risorse economiche da qui ai prossimi anni, ma è altrettanto importante che dalla Conferenza si esca con una prima azione concreta e immediata, come l’impegno di mettere al bando i sacchetti di plastica non compostabili in tutti i Paesi del Mediterraneo”.
Notizia pubblicata il 06/10/2017 ore 17.29