Davvero è tutta colpa delle scaldiglie? Poiché le nevicate erano state annunciate da tempo, perché non sono state adottate misure adeguate? È quanto si chiede Confconsumatori, che di fronte ai disagi e al caos nel trasporto ferroviario degli ultimi giorni si rivolgerà all’Autorità dei trasporti chiedendo l’apertura di un procedimento amministrativo. “I treni sono arrivati in ritardo ma, in compenso, lo scarico di responsabilità è stato puntualissimo”, commenta il responsabile trasporti Confconsumatori Carmelo Calì.

Scaldiglie insufficienti nel nodo di Roma Termini, investimenti per 100 milioni di euro, centimetri di neve superiori a quelli previsti su Roma, offerta dei treni che non è stata ridotta. Queste alcune delle spiegazioni che sono state date da Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana, al Corriere della Sera: “Noi ci muoviamo secondo piani di emergenza che prevedono tre livelli, lieve, medio e grave, legati agli allarmi meteo della Protezione civile — ha detto Maurizio Gentile al Corriere — La nevicata attesa su Roma era debole. Siti meteo qualificati stimavano 3 centimetri al suolo con esaurimento del fenomeno alle 7 di mattina. Su questa base abbiamo oggettivamente commesso un errore: non abbiamo ridotto l’offerta di treni, come facciamo nei casi più gravi. In realtà i centimetri di neve sono stati 15 e ha nevicato fino alle 10. Non avendo ridotto il traffico abbiamo avuto treni che non riuscivano a partire da Roma Termini e treni che non riuscivano a entrare, col conseguente formarsi di code. In più verso le 11 si è rotto un treno tra Settebagni e Orte, e fino alle 19, quando lo abbiamo tolto da lì, si è andati avanti con un solo binario”. Le scaldiglie presenti, ha spiegato l’ad di Rfi, non coprono tutti gli scambi di Roma Termini.

Ma le giustificazioni di Rete Ferroviaria Italiana non convincono Confconsumatori, che oltre all’invio di reclami intende rivolgersi all’Autorità dei trasporti. Quanto accaduto, infatti, secondo l’associazione costituisce “violazione del Regolamento Comunitario n. 1371/2007 che obbliga le Società alla massima informazione e assistenza, che nel caso in questione non sono state per nulla fornite o fornite solo in misura marginale”. Per Confconsumatori rimane aperta la questione della rete ferroviaria. “I vertici di RFI e di FS si sono tempestivamente preoccupati di rappresentare al Ministro Delrio l’esigenza di ulteriori potenziamenti tecnologici, ma le spiegazioni fornite ai passeggeri lasciano perplessi – dice l’associazione – Infatti ieri sera RFI ha dichiarato che le cause di quanto accaduto sono da individuare nelle previsioni meteo rivelatesi errate e in un numero ridotto di “scaldiglie” sulla rete”.

Confconsumatori è scettica su queste spiegazioni. Sostiene il responsabile Trasporti dell’associazione Carmelo Calì: “I treni sono arrivati in ritardo, ma, in compenso, lo scarico di responsabilità è stato puntualissimo. Vorrebbero forse dirci che la programmazione per tempo di un numero di scaldiglie congruo su tutto il territorio, quantomeno del Lazio, era un compito dei meteorologi? Tra l’altro era troppo evidente e preventivabile che l’istallazione parziale di scaldiglie solo per la stazione Termini di Roma avrebbe determinato alla prima occasione i problemi sorti in questi giorni. E visto che nel contratto di programma erano e sono presenti le risorse per intervenire, perché non lo si è fatto prima? Ora ci chiediamo, soprattutto, se quello del numero insufficiente di scaldiglie sia l’unica causa di quanto accaduto, o piuttosto una che ha concorso insieme ad altre. Ci auguriamo che gli accertamenti sui fatti annunciati dal Ministero dei Trasporti facciano piena luce”.

L’associazione invita i passeggeri a inoltrare a Trenitalia formale reclamo per i disservizi subiti. E annuncia che chiederà all’Autorità di Regolazione dei Trasporti di aprire un procedimento amministrativo.


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