Il nuovo Economic Outlook dell’Ocse prevede una crescita del Pil italiano dell’1% per il 2016 e dell’1,4% per il 2017. In sostanza, l’organizzazione parigina ha confermato quanto stimato nel mese di febbraio, precisando che il principale fattore che trainerà la crescita saranno i consumi privati, nonostante il rallentamento occupazionale avvertito nell’ultimo periodo. La disoccupazione infatti sarà destinata a diminuire: dall’11,9% nel 2015 all’11,3% nel 2016, al 10,8% nel 2017. Italia in ripresa dunque, come dimostra anche il rapporto deficit Pil previsto per quest’anno al 2,3% e al 2% per il prossimo anno.
Freno a mano tirato invece sul fronte degli investimenti che stentano a ripartire soprattutto a causa delle difficoltà di accesso al credito. “Le iniziative del Governo per la creazione di un mercato secondario per i crediti a rischio, i non-performing loans, e il risanamento dei bilanci bancari rappresentano una pre-condizione importante perché si rafforzi l’offerta di credito e quindi l’investimento”, si legge nel relazione dell’Ocse. “I progressi nelle riforme strutturali contribuiscono a migliorare le prospettive di crescita. Ma l’Italia deve fare di più per aumentare la produttività e rendere le misure più inclusive. In particolare rendendo operativa l’Agenzia sulle politiche attive del lavoro prevista dal Jobs Act e coordinando meglio le politiche del lavoro e le richieste del mercato”.
La previsione di crescita all’1% nel 2016 per il Pil italiano rappresenta comunque una discrepanza rispetto a quanto previsto nel Def, secondo il quale la crescita si dovrebbe attestare al 1,2%. “Si tratta dell’ennesima smentita rispetto a quanto previsto dal Governo. Dopo il Fondo Monetario Internazionale e la Commissione Ue, secondo i quali l’anno si chiuderà con un Pil dell’1,1%, ora arriva, da parte dell’Ocse, una stima ancora più pessimistica”,  ha dichiarato Massimiliano Dona, segretario dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Il Governo farebbe bene a tener conto di queste previsioni e soprattutto della considerazione dell’Ocse secondo la quale il principale driver della crescita rimane il consumo privato. Puntare sui consumi delle famiglie significa non spostare la tassazione sui consumi, come proposto da alcuni e rivedere il provvedimento del bonus di 80 euro, destinandolo alle famiglie meno abbienti e agli incapienti, che hanno una maggiore propensione marginale al consumo” ha concluso Dona.


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2 thoughts on “Ocse: Italia in ripresa ma occorre spingere sugli investimenti

  1. Siamo alle solite…il sig.Renzi ANNUNCIA un futuro favoloso e non parla mai del presente DISASTROSO.

Parliamone ;-)

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