Mutui, polemica su decreto CdM: banche possono vendere casa dei morosi
Scoppia il caos su una novità contenuta nel decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri in attuazione della direttiva UE n.17 del 2014 (Mortgage Credit Directive) sui contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali. Il decreto favorisce le banche a danno dei consumatori, permettendo agli istituti di riprendersi gli immobili dei morosi e rivenderli ripagando la differenza tra il valore di mercato e il mutuo residuo. Operazione, fin’ora vietata, che può scattare già alla seconda rata non pagata.Protesta Asso-Consum che chiede al Parlamento di non approvare il decreto per evitare che le banche si dotino di un ulteriore “coltello” contro i consumatori. “Se questo decreto fosse approvato – afferma il Presidente di Asso-Consum Aldo Perrotta – il cittadino rimarrebbe indifeso. Sarebbe l’ennesimo regalo alle banche. Con la scusa di agevolare il consumatore quest’ultimo verrà solo fregato”.
L’Associazione aggiunge: “Malgrado il testo citi “le parti possono convenire che in caso di inadempimento del consumatore la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene comporta l’estinzione del debito”, siamo sicuri che le banche troveranno qualche altra spesa da addossare al cittadino. Dunque, il Governo con l’intento di accelerare i tempi della giustizia civile, favorisce le banche a danno dei consumatori eliminando le garanzie, previste dall’attuale norma italiana sul credito, offerte dal sistema giudiziario.
La direttiva Ue alla quale si riferisce il decreto, in Italia, risulta fuori luogo in quanto attualmente secondo l’articolo 2744 del Codice Civile, sia la banca che il cittadino sono garantiti nei propri interessi da un ente terzo, ovvero il tribunale. Alla luce di tale specificità italiana, la banca ha la garanzia dell’ipoteca, il cittadino ha a disposizione tempi più lunghi per sopperire a eventuali quanto plausibili difficoltà. Sicchè, la direttiva, che per i cittadini europei costituisce una possibilità che oggi non hanno, per gli italiani rappresenta una regressione oltre uno strumento che mette i cittadini alla mercè delle banche, le quali, in questo modo potranno vendere il patrimonio edile dei consumatori bloccato dalle difficoltà finanziarie.
Fiaip mette benzina sul fuoco rincarando la dose: “Dopo l’ingresso nel mondo delle agenzie immobiliari e dopo il varo del prestito vitalizio, il Governo si appresta a rendere inapplicabile l’art. 2744 del Codice Civile che da sempre vieta alle banche di poter vendere un bene immobile per cui abbiano erogato un prestito. L’art.120-quinquiesdecies, contenuto nello schema di decreto legislativo prevede che le parti possano convenire che in caso di inadempimento del cliente, la banca possa vendere il bene per cui ha prestato garanzia. E’ una norma contro i diritti del consumatore e che se verrà approvata, sarà posta una seria ipoteca sulla serietà e la trasparenza dei contratti di mutuo che saranno stipulati in futuro e sulla tutela di chi ha contratto un prestito bancario“.
Il Presidente Nazionale Fiaip Paolo Righi commenta: “Il fatto che per accedere a questo istituto sia necessario che il cliente sia d’accordo è assolutamente irrilevante in quanto tutti conoscono la forza di persuasione che le banche possono mettere in campo nei confronti dei loro clienti. Se il Governo varerà la norma, così come contenute nel decreto legislativo, le garanzie previste dal codice civile a tutela dei consumatori verranno meno e il mercato immobiliare rischierà di diventare una giungla senza regole. Dopo i recenti scandali bancari, che hanno dimostrato come i cittadini siano inermi di fronte a determinate situazioni, mettere nelle mani di alcune banche i destini dell’immobiliare e un atto da parte del Governo che non posso che definire irresponsabile. Abbiamo già visto nel 2008 i risultati disastrosi che hanno causato le banche finanziarizzando il mercato immobiliare, se il Governo continuerà sulla strada tracciata molto presto assisteremo ad un nuovo tracollo del mercato”.
Fiaip si appella al Governo affinché venga stralciato dal decreto legislativo l’art.120-quinquiesdecies, e si vieti alle banche di svolgere la professione di agente immobiliare, proponendo un proprio emendamento all’interno della discussione che attualmente si sta svolgendo al Senato sul ddl concorrenza.