Monitoraggio prezzi alimentari, Consumatori: “Passo avanti contro fenomeni speculativi”
Il monitoraggio dei prezzi alimentari, che si svolgerà nei principali mercati dei Comuni capoluogo, rappresenta per le associazioni dei consumatori un passo avanti per controllare dinamiche dei prezzi e contrastare eventuali speculazioni
Un passo avanti per il monitoraggio dei prezzi nel settore alimentare, che poteva essere fatto prima, ma che ora mette a disposizione dei consumatori uno strumento di controllo e di contrasto a eventuali speculazioni. Così 12 associazioni dei consumatori hanno commentato la firma dell’intesa fra i i Ministeri delle Imprese e dell’Interno, che apre la strada al progetto di monitoraggio dei prezzi al consumo di alcuni prodotti alimentari e agroalimentari, commercializzati nei principali mercati al dettaglio nei Comuni capoluogo di Regione e di Provincia autonoma.
Ci sarà il coordinamento delle Prefetture e la collaborazione di Unioncamere e delle Associazioni dei Consumatori, che con i loro rappresentanti parteciperanno alla rilevazione di informazioni e dati di prezzo nei mercati. L’annuncio del monitoraggio, al momento sperimentale, è stato dato venerdì 5 luglio.
Consumatori: passo avanti per per contrastare speculazioni
“Finalmente si è compiuto un primo passo avanti in direzione della realizzazione degli Osservatori territoriali per il monitoraggio dei prezzi, da noi proposti e fortemente voluti – affermano i consumatori in una nota congiunta – Un passo che avremmo voluto si compisse con maggiore tempestività, soprattutto nelle fasi di maggiore tensione sui prezzi, ma che ora mette a disposizione dei consumatori uno strumento in più per monitorare le dinamiche dei prezzi e contrastare i fenomeni speculativi”.
A firmare il commento sono Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino, UDiCon e Unione Nazionale Consumatori.
“Ci auguriamo – proseguono – che a questa prima fase di sperimentazione segua presto l’estensione a tutte le province italiane”.
L’iniziativa è considerata “un segnale importante” che va nella direzione delle richieste avanzate dalle associazioni, dopo un periodo di fortissima inflazione.
“La diminuzione dei prezzi – affermano – è un obiettivo prioritario per rispondere alle reali esigenze dei consumatori e per sostenere le famiglie, soprattutto quelle economicamente e socialmente più deboli, che in questi anni hanno subito in maniera più pesante il fortissimo aumento dell’inflazione. Oggi arriva un segnale importante, che va nella direzione delle nostre richieste. Ma è importante che il Governo metta in campo anche altri interventi di controllo dei prezzi che abbiamo proposto, a partire dalle riduzioni dei carichi fiscali e parafiscali sulle bollette fino alla rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo, con una più efficace vigilanza sull’effettiva loro applicazione a vantaggio dei consumatori, e altre azioni per sostenere in maniera più incisiva le famiglie e rilanciare la domanda interna”.
Vendite al dettaglio, Consumatori: famiglie ancora in difficoltà
Nel frattempo gli ultimi dati diffusi venerdì dall’Istat evidenziano che a maggio 2024 nel confronto annuale le vendite al dettaglio aumentano dello 0,4% in valore ma diminuiscono dello 0,8% in volume.
Sempre nel confronto con maggio 2023, le vendite dei beni alimentari sono in crescita dell’1,4% in valore e in calo dello 0,8% in volume, mentre quelle dei beni non alimentari diminuiscono sia in valore sia in volume (rispettivamente -0,3% e -0,8%).
“A livello tendenziale – ha commentato l’Istat – si registra una variazione positiva in valore, sempre per effetto delle vendite del comparto alimentare, mentre il volume è in calo in entrambi i settori merceologici. Tra le forme distributive sono in crescita le vendite della grande distribuzione e delle imprese operanti su piccole superfici, mentre si registra un calo per quelle al di fuori dei negozi e online”.
Per le associazioni dei consumatori questo andamento delle vendite al dettaglio “è la dimostrazione, ad un tempo, della diffusa condizione di difficoltà economica per le famiglie dei consumatori e dell’insufficienza delle misure attuate finora, in gran parte perfino cessate nell’ultimo anno”.