mediazione

La mediazione, diventata obbligatoria nelle cause civili da marzo 2011, non ha ancora avuto il suo boom perché, come tutte le rivoluzioni culturali, ha bisogno di un periodo di rodaggio per affermarsi nelle abitudini degli italiani. Forse però è arrivato il momento dell’exploit. Da domani entra, infatti, in vigore l’obbligo di mediazione anche nelle liti di condominio e nelle cause legate agli incidenti stradali.
Si tratta di due tipologie di controversie molto comuni, di cui i Tribunali italiani sono pieni. Si stima, infatti, che ci saranno oltre 200.000 casi di mediazione per il settore dell’Rc auto e circa 100.000 per i litigi condominiali.
Dunque staremo a vedere se la mediazione prenderà il volo e diventerà davvero un modo per avere giustizia anche nelle piccole cose quotidiane. “E’ importante guardare allo spirito di questa legge e non a tutto quello che si è gridato in questi giorni. Gli ambiti toccati dalla legge hanno infatti a che fare con persone che devono, per forza di cose, continuare ad avere un rapporto tra di loro; i vicini di casa, ad esempio. Per questo una mediazione tra le diverse istanze delle parti, che spesso sembrano contrapposte e invece possono anche coincidere, è un tema molto importante non solo per i condomini interessati ma per tutta la collettività”. E’ quanto ha detto Claudio Belli, Presidente nazionale Avvocati giusconsumeristi italiani, nell’ambito della conferenza stampa che si è tenuta oggi a Roma proprio sui conflitti nei condomini, organizzata dall’Anaci, Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari. L’amministratore di condominio è un po’ un mediatore ante litteram: da sempre è anche un po’ psicologo e cerca di mediare in casi di litigi, facendo gli interessi di tutte le parti e, soprattutto, dell’intero condominio che deve continuare a vivere in equilibrio.
Certo il condominio è una fonte inesauribile di contenziosi, dal vicino che fa rumori molesti, a quello che occupa il nostro posto-auto. E ci sono poi le questioni delle quote che, essendo più economiche che di convivenza, rischiano di inasprire la diatriba. Uno strumento che in pochi giorni, una sessantina in media per arrivare ad un accordo, risolva una controversia che potrebbe protrarsi per anni e anni, innescando dinamiche di reciproci dispetti, potrebbe essere una grossa novità.
“L’istituto della mediazione è prima di tutto un servizio che l’amministratore di condominio offrirà ai condomini – ha dichiarato Ciro Lenti, Presidente della Società italiana di conciliazione e di arbitrato – In questo momento possiamo considerarci pionieri di una rivisitazione del rapporto tra condomini. La mediazione, infatti, va ad incidere sulle cause di una lite cercando di far emergere il reale interesse delle parti. Spesso una sentenza può scontentare tutti, mentre nella mediazione c’è qualcosa di nuovo”. La novità è la propensione all’ascolto e la possibilità da parte del cittadino di raccontare il proprio caso, prendendo in considerazione anche alcuni elementi che ad un giudice non interessano. Questa è una grande opportunità, soprattutto in un momento in cui sembra che possa difendersi soltanto il ricco, visto il costo elevato delle cause.
“E’ questa un’occasione da non perdere – ha ribadito Lenti – Certo dobbiamo lavorarci su, cominciando ad esempio dalla riforma del regolamento condominiale. Credo però che già tempi e costi certi facciamo giustizia da soli”. Sicuramente, da domani potremmo assistere ad un vero cambiamento nella vita dei condomini italiani. Considerando anche il fatto che siamo in un pesante momento di crisi economica, che accentua i nervosismi e le problematiche all’interno di un palazzo. “La crisi economica inciderà sulle liti condominiali – ha affermato Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – Soprattutto rispetto alle spese dell’energia, che sono aumentate parecchio, ma in generale per tutte le spese le famiglie avranno più difficoltà a pagare regolarmente le rate. Questo aumenterà la litigiosità e il fatto di avere uno strumento alternativo di risoluzione non è da sottovalutare. Anche perché si può arrivare anche a casi di stalking, se pensiamo al caso di Erba – ha aggiunto Pileri – Con il nostro sportello anti-stalking abbiamo gestito casi anche molto pericolosi”.
Pileri ha sottolineato il valore del protocollo di conciliazione paritetica che è stato firmato a giugno scorso tra l’Anaci e le Associazioni dei consumatori. “La conciliazione paritetica potrebbe essere addirittura propedeutica alla mediazione, riducendone ancor di più i tempi. Nelle conciliazione paritetiche noi abbiamo un’esperienza trentennale. Le prime le abbiamo fatte con la vecchia Sip e si trattava di fare giustizia per poche decine di euro (allora lire). Ma io credo – ha sottolineato il Presidente dell’Adoc – che se non si risolvono anche questi piccoli casi, aumenta il rancore e l’odio verso la società”. Secondo l’Adoc saranno circa 270mila l’anno, complessivamente, le cause di mediazione, tra condominio e Rc auto, per un valore economico di 60-80 milioni di euro.
Già lo scorso anno l’avvio della mediazione nei settori bancario e sanitario, seppure in modo marginale, ha diminuito il lavoro per la giustizia ordinaria – ha detto Pileri – Anche se nel settore bancario le cause attivate sono state poche migliaia, perché nel settore è già attivo l’Arbitro Bancario e Finanziario, ed anche nel settore della sanità, una materia ancora da costruire su cui pende una non ancora chiara responsabilità del medico, il numero delle cause partite è stato basso”. Per Adoc uno dei vantaggi della mediazione è quello di non attenersi strettamente al diritto scritto. “Sia la conciliazione sia, soprattutto, la mediazione hanno il vantaggio di potersi espandere al diritto comune e di non rimanere vincolate al diritto scritto, alla stregua di quanto è previsto nel diritto anglosassone – ha concluso Pileri – per questo sarà possibile individuare forme di composizione della controversia che trascendono l’aspetto economico. Soprattutto nel settore condominiale la possibilità di individuare soluzioni flessibili e contestuale potrà permettere di ricomporre, eventualmente, anche la vita sociale di vicinato”. Nelle mediazioni, infatti, il verbale redatto in caso di accordo è pienamente vincolante per ambedue le parti ed assume valore di titolo esecutivo una volta omologato dal Tribunale.
di Antonella Giordano
 


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