Le parole del consumatore: Risarcimento vs Indennizzo
Risarcimento e indennizzo non hanno lo stesso significato e spesso le due parole vengono confuse. Eppure sono due termini molto consueti al consumatore alla prese con disservizi e danni sui quali far valere la propria tutela
In materia di tutela dei consumatori si sente spesso parlare di risarcimento e/o di indennizzo. Dieselgate, Volkswagen condannata al risarcimento di 63mila consumatori in Italia, piuttosto che Dazn offre un indennizzo agli utenti, Consumatori: “compensazione inadeguata”. Quale la differenza? Spesso i due termini vengono confusi.
Per quel che riguarda il risarcimento l’art. 2043 “Risarcimento per fatto illecito” recita:
“Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”.
Il risarcimento è strettamente correlato al danno e alla sua entità, danno che deriva da fatto doloso e colposo. Tra il fatto deve però sussistere un nesso di causalità. Esso può consistere nel ripristino della situazione patrimoniale precedente al danno subito. Nel citato caso Dieselgate, la Volkswagen era stata riconosciuta responsabile di pratica commerciale scorretta per aver installato sui motori EA189 un software vietato al fine di abbattere le emissioni di NOx (Ossido di Azoto) durante le prove di omologazione. Da qui la condanna al risarcimento sia dei danni patrimoniale che non di oltre 63mila consumatori.
L’indennizzo invece ha una funzione riparatoria e non prevede necessariamente la presenza di un danno economicamente quantificabile. Ad esempio, l’indennizzo può essere corrisposto a seguito di un disservizio perché previsto dal contratto.
Nel caso dei disservizi Dazn durante le partite Sampdoria-Napoli e Torino-Lazio nel 2021, a prescindere dalla determinazione del verificarsi dell’ammontare di un danno, Dazn decise di offrire un indennizzo a tutti gli utenti coinvolti consistente in un mese di visione gratuita.