
Istat: a febbraio l'inflazione sale dell'1,6% rispetto a febbraio 2024 (foto Pixabay)
Istat: a febbraio l’inflazione sale dell’1,6% rispetto a febbraio 2024
I dati definitivi dell’Istat confermano un aumento dell’inflazione nel mese di febbraio. Accelerano i prezzi del “carrello della spesa”
A febbraio sale l’inflazione e aumentano i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa“, secondo i dati definitivi pubblicati dall’Istat. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% rispetto a gennaio 2025 e dell’1,6% rispetto a febbraio 2024 (da +1,5% del mese precedente); la stima preliminare era +1,7%.
“Tale evoluzione – commenta l’Istat – risente principalmente della dinamica dei prezzi degli Energetici, tornata positiva (+0,6% da -0,7% di gennaio) e, in particolare, di quella della componente regolamentata (+31,4% da +27,5%). Nel settore alimentare, i prezzi dei prodotti lavorati e di quelli non lavorati accelerano, così come quelli del cosiddetto “carrello della spesa” (+2,0% da +1,7%). Rallentano, invece, i prezzi di alcuni servizi, tra cui quelli relativi ai trasporti, alle comunicazioni e quelli ricreativi e culturali. A febbraio, l’inflazione di fondo scende a +1,7%”.
Inflazione, l’andamento dei prezzi
Come spiegato dall’Istat, dunque, la dinamica tendenziale dell’inflazione risente dell’accelerazione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +27,5% a +31,4%), del marcato ridimensionamento della flessione di quelli dei Beni energetici non regolamentati (da -3,0% a -1,9%) e dell’aumento del ritmo di crescita dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +2,2% a +2,9%) e lavorati (da +1,7% a +1,9%).
Allo stesso tempi si assiste a una decelerazione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,5% a +1,9%), dei Servizi relativi alle comunicazioni (da +1,1% a +0,5%) e di quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +3,1%).
Come detto, inoltre, aumenta il tasso tendenziale di variazione dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +1,7% a +2,0%), mentre quello dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto diminuisce (da +2,0% a +1,9%).
