Radio Radicale rischia di chiudere i battenti a maggio, se Palazzo Chigi non farà marcia indietro sul comma 471 sexies all’articolo 1 della legge di bilancio, in base al quale il finanziamento all’emittente, fondata da Marco Pannella 40 anni fa, subirà una riduzione del finanziamento del 50% in quanto la Radio rientra nella definizione “imprese radiofoniche private che abbiano svolto attività di informazione di interesse generale”.

L’appello a salvare Radio Radicale è partito qualche giorno fa dall’VIII Congresso del Partito Radicale.

Oggi Radio Radicale è destinataria di due finanziamenti pubblici: nell’ultimo decennio, il corrispettivo che le ha riconosciuto il ministero dello Sviluppo economico in cambio della trasmissione delle sedute parlamentari – quindi un servizio pubblico – è stato di 10 milioni di euro all’anno. Oltre a questi, l’emittente riceve anche annualmente 4 milioni di euro dal sostegno all’editoria, ed è qui che rientra nella categoria «di interesse generale».

Attualmente, Radio Radicale possiede il più vasto ed importante archivio di informazione parlamentare, svolgendo di fatto una funzione pubblica e di interesse generale. Il taglio dei finanziamenti, tuttavia, pone l’emittente nella stessa condizione di un’impresa privata operante nel settore dell’editoria e la pone davanti alla necessita di “mettersi sul mercato” e cercare finanziatori, sponsor e pubblicità.

Si tratta di un attacco sistematico ed organizzato contro gli organi di informazione, che conferma la volontà malcelata da parte di questo Governo di silenziare voci scomode, che approfondiscono le notizie e scalfiscono la superficialità degli annunci elettorali divenuti ormai il lietmotiv della comunicazione istituzionale dell’Esecutivo”, afferma Emilio Viafora, presidente della Federconsumatori. “Un attacco che tutte le forze sensibili alla difesa dei principi democratici e della libertà di informazione devono respingere con forza e convinzione.”

“Dopo le affermazioni rivolte nei mesi scorsi verso La Repubblica e L’Espresso da parte di illustri rappresentanti politici, quella contro Radio Radicale rappresenta oggi l’ennesima minaccia di limitare la libertà di stampa, minando alle basi la vita democratica del nostro Paese”, ribadisce l’associazione.

L’attività di approfondimento all’interno dei lavori delle commissioni, nelle audizioni, nei processi, nei congressi e nei convegni dà una risposta attuale e concreta alla richiesta di conoscenza e trasparenza a cui il Paese non vuole e non deve rinunciare.

Federconsumatori esprime la sua solidarietà ed il suo sostegno a Radio Radicale e conferma il suo impegno a difesa del pluralismo dell’informazione e della libertà di espressione.

 

Notizia pubblicata il 25/02/2019 ore 17.41


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