Inflazione, Istat: a gennaio c’è un rimbalzo a più 0,8% (Foto Pixabay)

A gennaio c’è un “rimbalzo” dell’inflazione che segna più 0,8% su base annua (rispetto a più 0,6% di dicembre). Il “carrello della spesa” scende un po’: l’inflazione si porta a più 5,1% ma rimane comunque più alta dell’indice generale, così come accade su prodotti alimentari e bevande alcoliche. Per questa voce infatti l’inflazione a gennaio è ancora al 5,8%. Le uniche due voci in flessione sono quelle relative alle Comunicazioni (meno 3,2%) e ad abitazione, acqua, elettricità e combustibili che scendono a meno 13,8%.

 

Istat prezzi al consumo per divisione di spesa gennaio 2024

 

Rimbalzo dell’inflazione a gennaio

L’Istat ha diffuso oggi i dati definitivi dell’inflazione di gennaio 2024. L’indice dei prezzi al consumo aumenta dello 0,3% su base mensile e di 0,8% su base annua (confermando la stima preliminare) da +0,6% nel mese precedente.

L’accelerazione su base tendenziale dell’inflazione, spiega l’Istat, è dovuta principalmente alla dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,7% a +4,2%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +7,0% a +7,5%) e all’attenuarsi della flessione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da -41,6% a -20,6%). Per contro, il maggiore contributo al contenimento dell’inflazione si deve al rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +4,2% a +2,8%) e dei Beni durevoli (da +1,5% a +0,7%).

Rallentano un po’ in termini tendenziali i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (il carrello della spesa) che passano da +5,3% a +5,1%, e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (che passano da +4,4% a +3,5%).

«A gennaio l’inflazione evidenzia un lieve rimbalzo, salendo allo 0,8% dallo 0,6% di dicembre 2023 – commenta l’Istat – La moderata accelerazione del ritmo di crescita dei prezzi riflette l’andamento dei prezzi dei Beni energetici regolamentati, la cui flessione su base tendenziale risulta, a gennaio, attenuata a causa dell’effetto statistico dovuto allo sfavorevole confronto con gennaio 2023. Un contributo alla risalita dell’inflazione si deve inoltre al permanere di tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati, mentre il cosiddetto “carrello della spesa” continua a decelerare (+5,1%). Infine, l’inflazione di fondo si attesta a gennaio al +2,7% (da +3,1% del mese precedente)».


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