
Inflazione, il carrello della spesa vola a più 9,7% (foto pixabay)
Inflazione, il carrello della spesa vola a più 9,7%
Secondo le stime Istat, ad agosto i prezzi aumentano dell’8,4% su base annua, un livello che non si vedeva dal 1985. Il carrello della spesa aumenta di quasi il 10%
Il carrello della spesa vola a quasi più 10%, ai livelli più alti dal lontano 1984. L’inflazione su base annua sale all’8,4%, ai livelli più alti dal 1985, e rincara di quasi un punto anche su base mensile. I dati dell’Istat, le stime preliminari per il mese di agosto 2022, dicono che i prezzi al consumo aumentano dello 0,8% rispetto a luglio e dell’8,4% su base annua (da +7,9% del mese precedente).

Carrello della spesa a più 9,7%
«Sono l’energia elettrica e il gas mercato libero che producono l’accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (in parte mitigata dal rallentamento di quelli dei carburanti) e che, insieme con gli alimentari lavorati e i beni durevoli, spingono l’inflazione a un livello (+8,4%) che non si registrava da dicembre 1985 (quando fu pari a +8,8%) – commenta l’Istat – Accelerano, così, l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi (+4,4%; non era così da maggio 1996 quando fu +4,7%), al netto dei soli beni energetici (+4,9%; non era così da aprile 1996) e la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” (+9,7%; un aumento che non si osservava da giugno 1984)».
L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale, spiega l’Istat, si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +42,9% di luglio a +44,9%) e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +39,8% a +41,6%); i prezzi dei Beni energetici regolamentati continuano a registrare una crescita molto elevata ma stabile a +47,9%. Dall’altra a quelli dei Beni alimentari lavorati (da +9,5% a +10,5%) e dei Beni durevoli (da +3,3% a +3,9%). Registrano, invece, un rallentamento i prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +8,9% a +8,4%).
Accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che passano da +9,1% a +9,7%, mentre rallentano quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,7% a +7,8%).
