
Il Mimit annuncia il trimestre anti-inflazione (ma l’industria non c’è) (Foto Pixabay)
Il Mimit annuncia il trimestre anti-inflazione dal 1° ottobre (ma l’industria non c’è)
Dal 1° ottobre scatterà il trimestre anti-inflazione sul carrello della spesa. Il Mimit annuncia l’accordo con i distributori. Non c’è l’industria. “Un contributo centrale lo svolgono le associazioni dei consumatori”, dice Urso. Ma le associazioni sono divise
Il paniere tricolore si fa senza l’industria. Dal 1° ottobre scatterà il trimestre anti-inflazione sul carrello della spesa, con la partecipazione all’accordo dei distributori ma senza l’industria dei beni di consumo. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha annunciato infatti un protocollo di intesa con i rappresentanti delle associazioni della distribuzione moderna e del commercio tradizionale. Il protocollo vuole accelerare il processo di rientro dall’inflazione già in corso negli ultimi mesi, e proseguito a luglio. Non partecipa però l’industria della trasformazione. È di ieri infatti la nota di Centromarca e Ibc che “hanno ritenuto non praticabile la sottoscrizione del protocollo. La decisione è stata presa tenendo conto sia di aspetti sostanziali sia di valutazioni di carattere formale e giuridico”.
Il paniere anti-inflazione dal 1° ottobre
«Con il paniere calmierato siamo convinti di poter dare un definitivo colpo allʼinflazione riconducendola a livelli naturali», ha detto ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, commentando il protocollo di intesa sul trimestre salva-spesa (Fonte: Ansa). Il Mimit costituirà inoltre un un tavolo permanente, nel quale potranno essere coinvolti gli altri dicasteri competenti, per affrontare tematiche specifiche del settore della distribuzione moderna e del commercio tradizionale. La prima riunione è attesa entro il mese di settembre. Urso cita anche il ruolo dei consumatori. «Un contributo centrale in questo processo lo svolgono anche le associazioni dei consumatori, con cui condividiamo un percorso virtuoso nell’affrontare questa sfida».
Paniere anti-inflazione, cosa e con chi
Cosa c’è dentro l’accordo sul trimestre anti inflazione? “Entro il 10 settembre saranno definite con le associazioni che hanno sottoscritto l’accordo, che riguarda anche beni primari non alimentari come i prodotti per l’infanzia, le modalità del “trimestre anti-inflazione”, che durerà dal 1° ottobre al 31 dicembre e che prevederà prezzi calmierati su una selezione di articoli rientranti nel “carrello della spesa”, attraverso diverse modalità, come l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sui prodotti individuati, o mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio come carrelli a prezzo scontato o unico”. (Avvenire).
L’accordo è stato siglato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dai rappresentanti di Federdistribuzione, Associazione Nazionale Cooperative dei Consumatori COOP, Associazione Nazionale Cooperative fra i Dettaglianti, Confcommercio – Imprese per l’Italia, Federazione Italiana Esercenti settore Alimentare – Fiesa Confesercenti, Federfarma – Federazione nazionale unitaria dei titolari di farmacia italiana, A.S.SO.FARM. Federazione Aziende e Servizi Socio Farmaceutici, Federazione Farmacisti e Disabilità Onlus, Movimento Nazionale Liberi Farmacisti (MNLF) – Confederazione Unitaria delle Libere Parafarmacie Italiane (CULPI), Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane, Unione Nazionale Farmacisti Titolari di Sola Parafarmacia (UNaFTISP).
Assoutenti: “ostruzionismo dei produttori”, pronta a esposto Antitrust
Tutto bene? Non proprio, se ci considera il sostanziale tutti contro tutti in cui questa misura si sta muovendo. Assoutenti oggi denuncia “ostruzionismo dei produttori” e si dichiara pronta a inviare un esposto all’Antitrust.
“Contro produttori e industrie che si oppongono al paniere anti-inflazione varato dal Governo stiamo valutando un esposto all’Antitrust per la possibile fattispecie di cartello a danno dei consumatori”: così una nota di Assoutenti, che annuncia di avere allo studio azioni legali contro chi ostacola il paniere salva spesa.
Il presidente dell’associazione Furio Truzzi afferma che «l’industria alimentare italiana è al primo posto per fatturato dei settori manifatturieri d’Italia, raggiungendo i 179 miliardi di euro all’anno, con un export che supera i 50 miliardi di euro. Il settore food ha registrato una crescita del 12% nel 2022, che proseguirà nel biennio 2023-2024 con tassi superiori al PIL. Dati che attestano come ci siano margini per una riduzione dei prezzi nel comparto alimentare rinunciando ad una parte dei profitti, e come l’ostruzionismo di industria e produttori verso iniziative tese a far scendere i listini al dettaglio sia del tutto pretestuoso».
Per Truzzi il carovita «è una emergenza nazionale paragonabile al Covid e al cambiamento climatico, e in quanto tale il Governo deve mettere in campo ogni sforzo possibile attribuendo più poteri a Mister prezzi e bloccando le speculazioni».
«In questa situazione di emergenza in cui i consumi scendono inesorabilmente, le grandi imprese devono fare la loro parte – prosegue il presidente Assoutenti – Per questo apprezziamo la grande distribuzione che ha deciso di compiere una ulteriore politica di riduzione dei listini nel prossimo trimestre, anche se non basta: se non si arriverà a un patto nazionale contro il carovita l’unica alternativa è agire con i poteri commissariali decretando per legge un paniere a prezzi calmierati volto a combattere l’emergenza in corso».
UNC: “Una sceneggiata, una letterina a Babbo Natale”
Sferzante invece il commento dell’Unione Nazionale Consumatori davanti all’annuncio odierno del trimestre anti-inflazione. Il presidente Massimiliano Dona parla infatti di “una sceneggiata”.
«Un’operazione di marketing e di facciata – dice Dona – fatta dal ministro Urso solo per poter dire agli italiani, attraverso spot su tutti i canali media, di essere intervenuto contro l’inflazione ma che è priva di qualunque impegno concreto e di effetti reali per le tasche degli italiani».
«Si tratta di una letterina a Babbo Natale in cui tutti si impegnano genericamente a diventare più buoni, ma senza dire come, in che modo – prosegue Dona – Una presa in giro e un insulto per quelle famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. È incredibile che il ministro prosegua imperterrito nonostante i no ricevuti, invece di rivedere le sue proposte, con interventi più strutturali, ad esempio abbassando le bollette di luce e gas della famiglie e delle imprese».
Fra l’altro si tratta di un protocollo d’intesa, spiega Dona, «varato senza neanche un voto o un parere del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU), unico organo rappresentativo delle associazioni dei consumatori e degli utenti riconosciute a livello nazionale incaricato per legge a esprimere pareri e formulare proposte in materia di tutela dei consumatori e a firmare protocolli d’intesa».
