La crisi si avverte meno rispetto a qualche anno fa, ma molte famiglie italiane risultano comunque vulnerabili dal punto di vista finanziario: infatti, il 61,3% fa fatica ad arrivare a fine mese e alcuni nuclei familiari sono addirittura messi alle corde in caso di una spesa imprevista di 700 euro (16,5%) o costretti a rinunciare a una visita medica per ragioni economiche (37,2%).

Questi sono i dati principali che emergono dal terzo monitoraggio sulla vulnerabilità economica delle famiglie italiane, effettuato su un campione costituito da 3.013 capofamiglia finanziari rappresentativi dell’universo italiano, e da un approfondimento dedicato alle capofamiglia donne.

Obiettivo di queste indagini, condotte dall’Università degli Studi di Milano e dall’Istituto di ricerca Eumetra per il Forum ANIA-Consumatori, è porre all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della vulnerabilità delle famiglie verso gli shock esterni, come la perdita di lavoro, la riduzione delle ore lavorative, l’assistenza improvvisa agli anziani, le malattie e gli incidenti, che possono incidere profondamente sul loro benessere economico, attraverso la misurazione di uno specifico Indice di vulnerabilità che li sintetizza e permette di monitorarne l’evoluzione nel tempo.

Il terzo monitoraggio sulla vulnerabilità economica delle famiglie indica una lieve attenuazione dei trend negativi, con una riduzione dell’Indice del 13%. Infatti, su una scala da 0 a 10, dove il valore 10 indica la massima vulnerabilità, passa da un valore medio di 3,164 nel 2013 a 2,750 nel 2016.

Secondo l’analisi condotta dai ricercatori, tre italiani su cinque hanno problemi economici: il 40,1% delle famiglie dichiara di arrivare a fine mese con alcune difficoltà, il 13,3% con molta difficoltà, mentre il 7,9% degli intervistati non ce la fa proprio. Questo disagio si traduce nel dato del 16,5% di famiglie che non sarebbe in grado di far fronte ad una spesa imprevista importante, nell’ordine convenzionale di 700 euro. Altro indicatore delle situazioni di fragilità è la rinuncia a un’eventuale visita medica per ragioni economiche, che cresce dal 34,4% della precedente rilevazione del 2013 all’attuale 37,2%.

Dal punto di vista dell’analisi dei fattori della vulnerabilità, un aspetto che emerge è l’accresciuto peso delle determinanti economico-finanziarie. Fra quelle socio-demografiche, il dato più significativo è la maggiore vulnerabilità delle famiglie con capofamiglia donna e delle famiglie numerose.

Proprio le capofamiglia donne sono la fascia della popolazione focus di questo studio. Il segmento analizzato rappresenta il 23% degli oltre 3.000 casi intervistati, ossia complessivamente 690 casi. Dall’indagine sono emerse alcune differenze tra la gestione familiare dell’uomo e della donna: “l’uomo si occupa del futuro, la donna del presente; l’uomo si occupa del denaro e delle sue trasformazioni, come investimenti, assicurazioni, risparmi, la donna si occupa dei soldi, della dimensione concreta e fisica del denaro”, ha osservato Gabriella Calvi Parisetti, Vice Presidente Advisory Board Euemetra Monterosa. Nel 48% dei casi le donne intervistate hanno dichiarato di aver rinunciato a una visita medica e al primo posto tra gli eventi critici che hanno coinvolto la loro famiglia, troviamo la perdita del posto di lavoro o la riduzione del numero di ore lavorative. Tra le famiglie con capofamiglia donna, la polizza assicurativa più diffusa è quella per la protezione della casa.

Dall’indagine emerge anche la rilevanza dell’area geografica di residenza; infatti, gli individui residenti nel sud Italia e nelle isole hanno un valore dell’indice di vulnerabilità superiore agli abitanti del settentrione, a parità di condizioni socio-demografiche e finanziarie. Inoltre, risultano particolarmente rilevanti gli shock esterni connessi a condizioni lavorative e quelli che determinano la riduzione del reddito e aumenti di spesa: il 24% degli intervistati ha subito la perdita del lavoro, o una riduzione delle ore lavorative, il 13,4% del campione è stato interessato da malattie, decessi e invalidità nell’ultimo anno, mentre il 7,5% ha vissuto una separazione negli ultimi tre anni.

Lo studio mette in luce, inoltre, una scarsa propensione delle famiglie italiane a ricorrere a strumenti assicurativi, anche se vi sono differenze tra soggetti più vulnerabili e soggetti meno vulnerabili: in quest’ultimo caso reddito e ricchezza spiegano il mancato ricorso alla sottoscrizione di questi prodotti, ma incidono sulla decisione anche fattori socio-demografici e comportamentali.

Si conferma, infine, il contributo dell’educazione finanziaria alla riduzione della vulnerabilità. “Le famiglie più vulnerabili tendono meno a proteggersi. Questo dato va letto insieme all’altro dato più volte citato della scarsa educazione finanziaria”, ha commentato Luigi Di Falco, Responsabile Vita e Welfare ANIA. Analizzando il campione emerge che “le persone che hanno una educazione finanziaria maggiore tendono maggiormente a rivolgersi di più all’assicurazione”.

“La crisi”, ha affermato il Presidente del Forum ANIA-Consumatori, Pier Ugo Andreini, “ha contribuito a portare a un impoverimento materiale di ampie fasce di cittadinanza. Il momento economico e sociale che viviamo e gli scenari futuri richiedono a tutti i soggetti coinvolti (pubblici, privati come le compagnie di assicurazione ed enti non profit) una maggiore collaborazione sui temi legati alla gestione del risparmio, della salute, dell’assistenza e della previdenza.”

“In questa difficile fase della vita del Paese”, aggiunge Andreini, “bisogna investire nello sviluppo di una maggiore cultura finanziaria dei cittadini. Assicuratori e Consumatori possono svolgere un ruolo importante attraverso numerose iniziative. Una di queste è l’Osservatorio sulla vulnerabilità economica, i cui risultati, se ampiamente diffusi, consentiranno alla famiglie di verificare il proprio grado di vulnerabilità e adottare una strategia adeguata ai fini della difesa del proprio benessere.”


Vuoi ricevere altri aggiornamenti su questi temi?
Iscriviti alla newsletter!



Dopo aver inviato il modulo, controlla la tua casella per confermare l'iscrizione
Privacy Policy

Parliamone ;-)