
Fiducia dei consumatori, Istat: ad agosto lieve calo (Foto Pixabay)
Fiducia dei consumatori, Istat: ad agosto lieve calo
L’Istat stima per agosto un “lieve calo del clima di fiducia dei consumatori”. UNC: “Le famiglie hanno dovuto fare i conti con i rincari e i prezzi stellari, che li hanno fatti restare con i piedi per terra”
Ad agosto la fiducia dei consumatori è in calo. L’Istat stima, per agosto 2023, un “lieve calo del clima di fiducia dei consumatori”, con l’indice che passa da 106,7 a 106,5. Più accentuata è la diminuzione per l’indice composito del clima di fiducia delle imprese, che cala da 108,9 a 106,8.
Tra le serie che compongono l’indice di fiducia dei consumatori, spiega l’Istat, emergono segnali contrastanti che sono sintetizzati nelle variazioni dei quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti: il clima economico e il clima futuro calano, rispettivamente, da 123,4 a 121,5 e da 115,0 a 114,1; invece, il clima personale e quello corrente aumentano passando, nell’ordine, da 101,1 a 101,5 e da 101,0 a 101,4.
«Ad agosto, la diminuzione dell’indice di fiducia delle imprese esprime un generalizzato peggioramento in tutti i comparti economici indagati – commenta l’Istat – L’indice si attesta sul valore più basso da novembre 2022. L’indice di fiducia dei consumatori si riduce lievemente pur mantenendosi sopra il livello medio del periodo gennaio-luglio 2023. Si evidenzia un deciso peggioramento delle opinioni sulla situazione economica generale, una diminuzione delle attese sulla disoccupazione e un miglioramento delle valutazioni sulla situazione economica personale».
UNC: dato negativo
Per l’Unione Nazionale Consumatori è un dato negativo, nonostante la flessione non sia marcata.
Commenta il presidente dell’associazione Massimiliano Dona: «Anche se il calo è lieve, è preoccupante che si verifichi proprio durante le ferie degli italiani che solitamente ridanno ottimismo e fiducia. Il problema è che le famiglie hanno dovuto fare i conti con i rincari e i prezzi stellari, che li hanno fatti restare con i piedi per terra».
Prosegue Dona: «In ogni caso, nonostante l’inflazione, è positivo e inaspettato che migliorino sia i giudizi che le attese sulla situazione economica della famiglia, mentre il carovita ha influito negativamente sul dato relativo alla situazione economica dell’Italia, con il giudizio che precipita da -71,9 a -77,4, -5,5 punti percentuali e le attese da -22 a -27,2, -5,2 punti».
