Nuovo Dpcm e cultura, le nuove misure e le proteste dal mondo dello spettacolo

Nuovo Dpcm e cultura, le nuove misure e le proteste dal mondo dello spettacolo

15 giugno, l’estate che avanza e la Fase 3 che ha finalmente inizio. Ieri sera, 11 giugno, infatti, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato l’ultimo (si spera) Dpcm stabilendo le regole per le riaperture e la ripresa di quelle attività che erano ancora stare lasciate in stand-by.

Cominciamo col dire che le mascherine continueranno a tenerci compagnia anche durante l’estate, con buona pace di coloro che la indossano nei modi più estrosi per garantirsi delle prese d’aria per “respirare meglio” o rinfrescarsi un po’ (il naso va coperto sempre, lo ricordiamo).

Cinema e spettacoli da vivo

La principale novità riguarda la possibilità di assiste a spettacoli cinematografici e dal vivo. Sì dunque a cinema, teatro e musica ma rispettando le regole per il distanziamento sociale e il lavoro in sicurezza. Il Dpcm precisa quindi che nelle sale al chiuso potranno trovare posto fino a 200 spettatori. Per gli spettacoli all’aperto sono ammessi “fino a 1000 spettatori”. La precisazione sul numero degli spettatori appare particolarmente significativa ad esempio per gli spettacoli di opera sia al chiuso sia all’aperto, per i quali il numero degli addetti ai lavori è necessariamente molto alto.

Per i cinema multisala si specifica poi che il limite dei 200 spettatori va inteso “per ogni singola sala”. Le Regioni hanno però facoltà di stabilire un diverso numero massimo di spettatori” per cinema e concerti “in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi”.

In sala o all’aperto, gli spettatori conviventi possono sedere vicini, mentre per gli altri dovrà essere garantita la distanza.

Fase 3, al via le competizioni sportive

Il calcio riapre ufficialmente i battenti già questa sera con la partita di Coppa Italia che segna la ripresa delle competizioni sportive, mentre per gli sport di contatto per i non professionisti, dal calcetto al beach volley, bisognerà aspettare il 25 giugno.

Niente ballo (per il momento)

Chi non vede l’ora di scatenarsi in pista dovrà aspettare fino al 14 luglio 2020. Restano sospese infatti sino tale data le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, le fiere e i congressi. Anche in questo caso, le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire una diversa data di ripresa delle attività.

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Centri estivi

Dal 15 giugno i bambini potranno tornare a frequentare i centri estivi e godere un po’ di sana e meritata libertà all’aria aperta. Secondo quanto stabilito dal Decreto infatti “è consentito l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, con l’ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza in conformità alle linee guida del dipartimento per le politiche della famiglia “E’ consentito l’accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone e abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici”.

Sale gioco e scommesse

Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo possono essere svolte a condizione che le Regioni e le Province Autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi.

Viaggi e spostamenti, dove si potrà andare in Fase 3

Dal 16 giugno 2020 si potrà viaggiare liberamente verso Albania, Bosnia e Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del nord, Serbia. “Non sono soggetti ad alcuna limitazione – viene inoltre confermato nel testo di Palazzo Chigi – gli spostamenti da e per i seguenti Stati: Stati membri dell’Unione Europea; Stati parte dell’accordo di Schengen; Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord; Andorra, Principato di Monaco; Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano”.
Restano vietati fino al 30 giugno gli spostamenti da e per Stati e territori diversi da quelli dell’Unione europea e dei Balcani “salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.


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