consumi

Potere d’acquisto delle famiglie in crescita, ma non basta. Potrebbe essere così sintetizzata l’analisi che l’Istat ha pubblicato oggi sull’andamento del reddito delle famiglie italiane. Dai dati messi in evidenza dall’Istituto emerge che nel 2018 sale la capacità di risparmio delle famiglie, duramente messa alla prova dagli anni della crisi. Si conferma dunque la tendenza al recupero in atto dal 2014. A partire dalla crisi del 2012, quando era diminuito del 5,3%, il potere d’acquisto cresce del 3,8% nell’arco dell’intero periodo, non riuscendo tuttavia a recuperare i livelli pre-crisi.

Nel periodo compreso tra il 2009 e il 2012 infatti, la possibilità di riuscire a mettere da parte qualcosa era scese rovinosamente dall’11,2% al 7,1%. Ad oggi, invece, il dato si spinge fino all’8,1%, una quota leggermente superiore al 7,8% registrato lo scorso anno.

A fronte di questo, però, i consumi non riescono a innescare la giusta ripresa e aumentano di un modesto 1,6%, in decelerazione rispetto al valore del 2017 (+2,7%). A favorire la crescita di quest’ultimo sono state le retribuzioni (+2,9% rispetto al 2017) e le prestazioni sociali ricevute (circa 7,9 miliardi in più dell’anno prima).

Per le associazioni dei consumatori, le evidenze registrate rappresentano una “magra consolazione”, come afferma l’Unione Nazionale Consumatori. “Il dato annuo annacqua il peggioramento del quarto trimestre, quando, rispetto al terzo, è sceso sia il reddito disponibile delle famiglie consumatrici, – 0,2%, sia il potere d’acquisto, -0,5%”, sottolinea Massimiliano Dona, presidente UNC.

“Insomma, bene che il potere d’acquisto sia salito dello 0,9%, ma male che sia invece calato alla fine del 2018, peggiorando dal -0,2% del terzo trimestre al -0,5% del quarto, un andamento che certo non fa ben sperare per il 2019″, prosegue Dona.

“Inoltre il rialzo della propensione al risparmio, dipende anche dal rallentamento della spesa per consumi finali. Insomma, se leggiamo questi dati in prospettiva, per il 2019 non c’è da stare allegri”.

Per il Codacons, il lieve aumento del potere d’acquisto delle famiglie su base annua non basta a recuperare il gap con il passato. “A partire dal 2008”, spiega il presidente Carlo Rienzi, “la capacità di spesa dei consumatori ha subito una drastica riduzione, accentuata nel periodo della crisi economica, e il saldo ad oggi risulta ancora negativo, con una perdita complessiva del potere d’acquisto delle famiglie del -6,6% in 10 anni”.

A proposito della spesa per i consumi, Codacons evidenzia che “se si analizza l’andamento dei consumi delle famiglie dal 2008 ad oggi, si scopre che in 10 anni la spesa degli italiani è aumentata appena del +0,4%”. Di conseguenza, “Finché il potere d’acquisto degli italiani non crescerà in modo adeguato i consumi delle famiglie non potranno ripartire e uscire dal pantano in cui ancora oggi versano”, conclude Rienzi.


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