“Oggi non si odiano solo i migranti, i rom, le persone senza fissa dimora, le persone Lgbti. Oggi si odia anche chi crede che quelle persone hanno gli stessi diritti degli altri cittadini #Europee2019”. È quanto denuncia su twitter Amnesty Italia, che in vista delle elezioni al Parlamento europeo ha annunciato un monitoraggio in cui controllerà i toni d’odio utilizzati dai politici. Insieme a questi, le reazioni degli utenti e al tempo stesso come i diritti umani entreranno nel dibattito online.

“Da sempre siamo e rimaniamo politicamente neutrali dice l’associazione – Vogliamo che ogni politico o leader, indipendentemente dal sistema di governo del suo paese e indipendentemente dal partito a cui appartiene, sostenga i diritti umani. Per questo non diamo indicazioni di voto alle persone, ma ci rivolgiamo a tutti i leader e candidati a queste elezioni chiedendo di impegnarsi per un’Europa in cui i diritti umani siano per tutti e in cui la narrativa incentrata su paura e divisione sia sostituita da una visione di speranza”.

In vista delle elezioni europee, Amnesty chiede dunque ai candidati e alle candidate di impegnarsi, se eletti, a promuovere e proteggere i diritti umani in otto ambiti che riguardano donne e persone Lgbti, migranti e rifugiati, politiche di austerità, spazi di libertà, difensori dei diritti umani, rom, economia e cambiamento climatico. Fra le richieste c’è quella di impegnarsi a promuovere una legislazione che renda effettiva la parità di genere e di contrasto alla discriminazione basata sull’orientamento sessuale; di garantire la protezione di rifugiati e migranti, indipendentemente dal loro status giuridico, in tutti gli stati, sostenere la riforma del Regolamento di Dublino nell’ottica di una condivisione di responsabilità della gestione del fenomeno migratorio e fermare la criminalizzazione della solidarietà. Amnesty chiede di tenere sempre in considerazione l’impatto delle misure di austerità sui diritti umani, in termini di godimento dei diritti sociali come salute, casa, istruzione, e di adottare politiche climatiche che rispettino i diritti umani.


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L’associazione controllerà inoltre i discorsi fatti online dai candidati attraversi il monitoraggio sui discorsi d’odio online. Dal 15 aprile Amnesty ha infatti avviato il monitoraggio dei profili Facebook e Twitter dei candidati al Parlamento europeo più attivi online e dei leader di partito ai quali fanno riferimento. Per 40 giorni, fino alla conclusione della campagna elettorale, verranno osservate anche le reazioni e le risposte degli utenti, per rilevare le eventuali correlazioni tra toni e messaggi veicolati dalla politica e sentimento delle persone rispetto a determinati temi. Alcuni dati preliminari saranno pubblicati a maggio e poi ci sarà un rapporto finale che verrà pubblicato intorno alla data di insediamento del nuovo Parlamento europeo, fra fine giugno e inizio di luglio.

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