Chiedere un’Europa più unita, più federale, meno burocratica e più capace di risolvere i problemi dei suoi cittadini. È questo il messaggio della “March for Europe” che si svolgerà domani a Roma, in occasione dell’anniversario per la firma dei trattati Ue nel 1957. La manifestazione è stata organizzata dall’Unione dei Federalisti Europei, in collaborazione con il movimento dei Giovani Federalisti Europei, il Gruppo Spinelli e il Movimento Internazionale Europeo.

march for europe_europaSessant’anni dopo, a partire da quel giorno, un centinaio tra parlamentari europei e nazionali, rappresentanti delle organizzazioni civili e di altri movimenti europeisti e soprattutto giovani, tutti provenienti da 25 città europee diverse, sfileranno in un corteo che partirà da Piazza Bocca della Verità verso le 11:00. Dopo un’assemblea dove ci saranno numerosi interventi da parte dei principali esponenti dei vari partiti europeisti e rappresentanti di associazioni, il corteo si concluderà davanti al Colosseo verso le 14:30. Qui la ‘March For Europe’ si ricongiungerà all’altra marcia ‘La nostra Europa’, guidata dall’Arci. In contemporanea partiranno una serie di manifestazioni satelliti in altre città europee come Berlino, Londra e Bruxelles. Prima della marcia si svolgerà un Forum al Palazzo Congressi a Piazza di Spagna, dove interverranno numerose personalità del mondo della cultura e della politica per parlare del futuro dell’Europa.

“Il segnale che vogliamo dare con questa marcia, dopo aver visto scendere in piazza solo gli antieuropeisti, è che c’è una maggioranza silenziosa di pro europei che chiede ai governanti, che in questo momento stanno prendendo decisioni importanti, più unità e soprattutto un cambiamento”. Lo afferma Paolo Vacca, Segretario Generale dell’Unione dei Federalisti Europei intervenuto, questa mattina, alla conferenza stampa di presentazione della ‘March For Europe’. Alla conferenza, tra gli altri, c’era anche Giorgio Anselmi, Presidente del Movimento Federalista Europeo, tra i principali organizzatori della Marcia. Anselmi ci ha tenuto a spiegare il significato politico dell’evento di domani. “Domani scenderanno in campo quattro cortei, uno di estrema destra, uno di estrema sinistra e due europeisti. Noi siamo riusciti a mettere insieme gli europeisti con due cortei, la ‘March for Europe’ e ‘La nostra Europa’. Entrambe le manifestazioni metteranno insieme un universo che è a sinistra del Pd, ovvero quelli che si definiscono europeisti critici e radicali. Non è stata un’operazione facile, ma in questo modo abbiamo spaccato la Sinistra Radicale, visto che una parte farà una marcia contro l’Europa, una parte ha invece deciso di unirsi a noi in nome dell’Europa e di quello che Altiero Spinelli credeva quando firmò il Manifesto di Ventotene”.

La vera sfida, in realtà, come ha sostenuto anche Brando Benifei, membro del Parlamento Europeo, è quella tra europeisti e nazionalisti. “Io credo che il ritorno alla sovranità nazionale non sia la risposta ai problemi che ci stanno affliggendo. La politica ha fallito perché non ha gli strumenti sovranazionali per poterli risolvere. Ciò non toglie che l’Europa va assolutamente riformata”. Ci saranno soprattutto giovani in piazza domani e sono quei giovani delusi dalla politica, che non sono andati a votare al Referendum Costituzionale qui in Italia e a quello per l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue.  

“Ciò che conta – affermano in conclusione Monica Frassoni dei Verdi e Lia Quartapelle, coordinatrice per il Pd della Commissione per gli Affari Esteri Europei – è che l’Europa diventi uno spazio dove i cittadini vengano coinvolti e possano essere parte attiva e non solo passiva, che inizi un percorso di integrazione europea tra livelli istituzionali e della società civile”.

 

di Ludovica Criscitiello


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