Non c’è ancora una data certa per le prossime elezioni regionali del Lazio. L’unica cosa certa è che i tempi si allungano (il Consiglio di Stato ha rimandato la decisione al 27 novembre) e, nel frattempo, “vengono calpestati i diritti costituzionali di una Regione intera” (anzi di 3 Regioni, considerando anche la Lombardia e il Molise, che aspettano il “fantomatico election-day”).
Non è bastata la sentenza del Tar del Lazio che, accogliendo il ricorso del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), aveva ordinato alla Presidente dimissionaria Renata Polverini di fissare la data delle elezioni entro oggi (16 novembre). Il Consiglio di Stato, cui la Polverini ha fatto appello il Tar, ha di fatto sospeso le cose così come sono con un decreto presidenziale, congelando l’ordine del Tribunale regionale, secondo cui già oggi sarebbe dovuto intervenire un commissario ad acta.
“Il Consiglio di Stato non è entrato nel merito del ricorso della Polverini e, con una decisione del tutto ordinaria, ha rimandato la decisione al 27 novembre prossimo – commenta ad Help Consumatori l’avvocato Gianluigi Pellegrino che ha presentato l’esposto per MDC – Ben diverso, invece, l’atteggiamento della Presidente dimissionaria e del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri che continuano a calpestare i diritti costituzionali di tre Regioni, solo per servire gli interessi di una parte politica che minaccia di mettere a ferro e fuoco il Paese se quei diritti fossero rispettati. Un furto di diritti democratici che non ha precedenti nella storia del paese, dove sino ad oggi si è sempre ritenuto assolutamente normale e doveroso che le Regioni votino quando è loro diritto, come avvenuto in Sicilia. Il dato è clamoroso – conclude Pellegrino – e non si capisce perché si permette che ciò avvenga”.
Si ricorda che la Corte Costituzionale ha stabilito che le elezioni regionali vanno fissate entro 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio (nel caso del Lazio avvenuto il 28 settembre scorso). “La Corte costituzionale – ha spiegato in precedenza l’avv. Pellegrino – già con la sentenza n. 196 del 2003 ha statuito che là dove la norma regionale impone al Presidente di Regione dimissionario di indire le elezioni entro tre mesi deve intendersi nel senso che le elezioni abbiano luogo e non siano solamente indette entro tale lasso di tempo”. “Inoltre, la Costituzione all’art. 126 e la relativa norma di attuazione prevedono che con DPR da adottarsi su iniziativa del Governo sia destituito il Presidente di Regione che incorra in gravi violazioni di legge”.
di Antonella Giordano

1 thought on “Elezioni Lazio, decisione rimandata. Avv. Pellegrino: “Calpestati diritti di tre Regioni”

  1. Questo comportamento da parte di chi ci dovrebbe governare che può permettersi di andare contro la Legge è significativo di come hanno voglia di calpestare tutti i Diritti che la Legge impone.Ma come è possibile che il Presidente della Repubblica non interviene per costringerli a rispettare la Legge?E’ evidente che si tratta di una Legge che non ha nessun valore perchè se si può NON RISPETTARLA senza punizione di cosa stiamo parlando? certamente è una presa in giro e alle prossime elezioni sappiamo come votare …

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