Earth Hour, WWF: domani è l’Ora della Terra
Domani luci spente alle 20.30 perché è l’Ora della Terra. Torna infatti la Earth Hour, la grande mobilitazione mondiale del WWF contro i cambiamenti climatici, che invita a spegnere la luce per un’ora in tanti luoghi simbolici, in piazze e monumenti di tutto il mondo, per richiamare l’attenzione di tutti sui cambiamenti climatici e sulla salute del Pianeta, messo sempre più a rischio dalla mano umana.
La manifestazione si svolgerà quest’anno all’insegna dello slogan Connect2Earth, a voler non solo lo stretto legame tra uomo e natura, ma anche quello tra cambiamenti climatici e perdita di biodiversità, capitale naturale sul quale poggia la vita stessa. Si solleva dunque attenzione sulla necessità di fermare la perdita della biodiversità e dimezzare le emissioni di gas serra a livello globale entro il 2030.
La mobilitazione mondiale del WWF parte dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora e unisce così cittadini, istituzioni e imprese nella comune volontà di dare al pianeta un futuro sostenibile. Una vera e propria òla di buio che, dalla prima edizione del 2007 nella sola città di Sidney, ha lasciato al buio piazze, strade e monumenti simbolo come il Colosseo, piazza Navona, il Cristo Redentore di Rio, la Torre Eiffel e altri luoghi simbolo.
“Il cambiamento climatico evolve molto rapidamente e gli impatti sono sempre più seri e preoccupanti – dice il WWF – Finora le azioni dei governi a livello nazionale e globale sono state troppo lente e poco incisive, non al passo con un rischio che mette a repentaglio il Pianeta come lo conosciamo e dunque la stessa civilizzazione umana”. Gli studi dell’International Union for Conservation of Nature dicono che il 47% delle specie di mammiferi monitorati e quasi un quarto delle specie di uccelli subiscono l’impatto negativo del cambiamento climatico. Sono circa 700 specie. Senza contare i danni derivanti dalla perdita di biodiversità, che il WWF stima in perdite di servizi naturali per tutti e perdita di 50 miliardi di euro l’anno.
Il tempo stringe, come hanno ben compreso tutti i giovani che si sono riuniti nei Fridays for Future e sono scesi in piazza nello sciopero globale contro il climate change. La consapevolezza di quanto si debba far presto è ben presente nello spirito della Earth Hour. “Siamo la prima generazione a sapere che stiamo distruggendo il nostro pianeta, potremmo essere l’ultima che può fare qualcosa”.
@sabrybergamini