Corruzione, Parlamento UE: necessario piano contro le mafie
“L’Europa deve capire il complesso problema della criminalità organizzata e il pericolo derivante dall’infiltrazione di associazioni criminali nel tessuto sociale, economico e politico degli Stati membri”. Nella risoluzione approvata dai deputati del Parlamento Europeo, si invita la Commissione a rivedere la legislazione europea contro la corruzione e la criminalità organizzata per meglio equipaggiare gli Stati membri nella lotta contro le organizzazioni criminali che operano nell’UE. “I codici penali degli Stati membri devono essere in grado di affrontare la sfida. È per questo che chiedo un intervento normativo urgente e incisivo a livello europeo per fornire alle autorità di contrasto gli strumenti necessari per combattere adeguatamente i gruppi della criminalità organizzata in tutta Europa”, ha affermato Laura Ferrara, rappresentante italiana.
Nella risoluzione non legislativa approvata con 545 voti favorevoli, 91 voti contrarli e 61 astensioni, i deputati chiedono l’adozione di un Piano d’azione europeo per l’eliminazione della criminalità organizzata, della corruzione e del riciclaggio di denaro. I deputati chiedono inoltre norme a livello UE per la confisca dei beni delle organizzazioni criminali, e il loro riutilizzo a fini sociali, e per la protezione dei whistleblower.
La Commissione UE è anche invitata a stilare “una lista nera di tutte le imprese che abbiano comprovati legami con la criminalità organizzata o siano coinvolte in pratiche corruttive” e a “escludere da ogni rapporto economico con la pubblica amministrazione e dal godimento dei fondi UE”. Inoltre, dovrebbe essere creata un’unità specializzata di Europol per il contrasto dei gruppi criminali organizzati “che operano contemporaneamente in diversi settori”.
La Commissione dovrebbe stabilire norme vincolanti per vietare a soggetti che siano stati condannati o abbiano preso parte ad attività della criminalità organizzata o abbiano commesso altri reati gravi di candidarsi a elezioni o a lavorare nella pubblica amministrazione, incluse le istituzioni dell’UE. I deputati ritengono che l’utilizzo di un metodo comune per confiscare i beni delle organizzazioni criminali nell’UE rappresenterebbe un deterrente per i criminali.
Invitano pertanto la Commissione a rafforzare le misure comunitarie per la “promozione della gestione di beni congelati e beni confiscati e del loro reimpiego per fini sociali e come indennizzo per le famiglie delle vittime e le imprese colpite da usura ed estorsioni”.
La risoluzione approvata dal Parlamento UE costituisce il proseguimento del piano d’azione contro la criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro, nel 2013. In quell’anno, Europl aveva identificato 3.600 organizzazioni criminali operanti in UE. Inoltre, secondo uno studio della Commissione, i costi economici sostenuti a causa della corruzione nell’UE ammontano a circa 120 miliardi di euro l’anno. Ciò rappresenta l’1% del PIL comunitario, vale a dire poco al di sotto del bilancio annuale dell’Unione europea.